“Il cinema iraniano non è più di moda” constatano con un certo compiacimento alcuni. “Certo,” penso “perché molti l’hanno subita questa moda”. Il cinema iraniano è, invece, ancora vivo, basta vedere alcuni dei suoi film per rimanerne positivamente colpiti e, a volte, conquistati.
Come per questo film “Un mercoledì di maggio” diretto e interpretato da Vahid Jalilvand, di cui avevo letto alcune recensioni benevole, ma niente di più.
Mi sono imbattuto, invece, in un film notevole, dove la fattura realistica riesce a diventare simbolica, con una forza capace di parlare universalmente.
Infatti Un mercoledì di maggio si dipana attraverso una concatenazione di eventi che chiarificano approfondendoli i personaggi in gioco, utilizzando più punti di vista. Mi spiego.
Vediamo all’inizio, senza che sappiamo perché, una giovane donna con la sua bambina in mezzo a una grande folla, assemblata davanti ad un palazzo; e dopo poco un uomo viene accompagnato dagli agenti della polizia, tra la folla, dentro la loro macchina. Scopriamo successivamente la ragione di questo ammassamento: l’uomo, Jalal, aveva pubblicato il giorno precedente, su un quotidiano di Teheran, lo strano annuncio di voler donare una grossa somma di denaro ad un bisognoso. Ma chi è questo uomo? E perché vuole donare questa somma di denaro? Che rapporto ha avuto con questa donna, che rimane a aspettarlo fino alla sera? E la donna, che dilemmi presenta per avere bisogno di questi soldi?
Tutti questi interrogativi vengono svelati soltanto via via che il film procede. A questa vicenda, se ne aggiunge un’altra altrettanto drammatica, perché senza via d’uscita nella più intollerabile delle ingiustizie ed è ancora una donna giovanissima la vittima. E da ultimo una terza: anche il benefattore, per motivi diversi, ha le sue lacerazioni.
Vahid Jalilvand, oltre che un notevole attore, è un abile regista, ma anche uno sceneggiatore-scrittore capace di ideare una storia psicologicamente complessa, felicemente “montata”, perché lasciata aperta alla sorpresa della narrazione, che coglie vigorosamente il nesso tra le tragedie esistenziali delle protagoniste e la valenza sociale, e in ultima analisi politica, dei fatti. Già all’inizio l’uomo si trova, infatti, di fronte all’impossibilità di poter scegliere chi premiare economicamente tanti sono i casi disperati che ha appena iniziato a raccogliere.
Un mercoledì di maggio
Un film di Vahid Jalilvand. Con Niki Karimi, Amir Aghaei, Shahrokh Foroutanian, Vahid Jalilvand, Borzou Arjmand.
durata 102 min. – Iran 2015.