In una Romania dai colori spenti e dall’architettura grigia e obsoleta, una famiglia si ritrova a tavola. Il padre medico Victor (un bravissimo Adrian Titieni, recentemente ammirato in “Un padre, una figlia”) capotavola e capofamiglia, nonché patriarca che disserta di medicina e di fisica, e i quattro figli. Si mangia, si ride, si fuma sempre e ovunque, fino a quando uno dei figli chiede al padre come mai il suo nome sia stato trovato in un elenco di medici che denunciavano le donne che volevano abortire, dal momento che l’aborto era vietato fino al 1989.
Si tratta di omonimia?
No, il patriarca è convinto di questo e addirittura i due gemelli sono nati perché lui si è opposto all’aborto!
Scoppia il pandemonio, si va quasi alle mani e tutta la violenza sommersa viene a galla.
Purtroppo in famiglia c’è ben altro! L’incesto!
E così tutti i principi di ciascun personaggio vengono messi a dura prova, un conto è parlare di teorie, un conto è viverle sulla propria pelle.
E mentre la protagonista, Sasha, la splendida Alina Grigore, vuole abortire, tutta la famiglia deve fare i conti con un problema etico, morale e legale che sconvolge tutti. Vediamo una società maschilista e violenta, ancorata a vecchi ma sempre eterni pregiudizi, che deve piegarsi all’evidenza, che deve accettare quello che non avrebbe mai immaginato.
In una società ancorata ad antichi principi, si scopre che è ben facile parlare di libertà ma è molto difficile metterla in pratica e la legalità quanto può essere aggirata? Qual è il limite tra moralità e legalità?
Film molto bello, dal ritmo serrato, senza un barlume di luce, tutto è grigio o verdognolo, ambienti dimessi, attori giovani e non sempre professionali (ma il film è stato girato con budget limitatissimo) che il regista riesce però a far dare il meglio di loro stessi costringendoli anche a vivere sempre insieme durante le due settimane di riprese.
Il giovane regista Sitaru (classe 1971) ha il coraggio di mettere sulla scena due temi fortemente scottanti e di farlo in un unico film, l’aborto e l’incesto.
Il finale lascia un po’ perplessi, non è preparato e introdotto adeguatamente, arriva quasi dal cielo e dimostra comunque come questo paese voglia guardare avanti con fiducia e positività.
ILEGITIM
Un film di Adrian Sitaru.
Con Alina Grigore, Robi Urs, Bogdan Albulescu, Adrian Titieni, Cristina Olteanu.
durata 85 min. – Romania, Polonia, Francia 2016.