di Marcello Bertocchini
La “zampata” rabbiosa che non ti aspetti, una lucidissima dimostrazione di come si può rappresentare ancora la realtà attraverso il mezzo cinematografico. Un film che supera ogni stereotipo, utilizzando proprio il linguaggio stesso dell’omologazione, così tipico dei nostri tempi “moderni”. Un film che mi ha profondamente colpito, che mi ha lasciato senza parole per quanto lo abbia trovato perfetto, che mi ha commosso per la schiettezza dei suoi messaggi, per il coraggio del suo autore.
Appunto, la “zampata” rabbiosa che non ti aspetti da un regista – autore di alcuni apprezzabili film, almeno fino a 15/20 anni fa – che pensi avviato alla fine della sua carriera senza lode e senza infamia. E il suo film fa male, molto male, alla morale, alla politica, alle convenzioni, imperanti nelle cosiddette società occidentali. Ecco perché il film non si deve vedere, diventa un altro nemico da combattere, deve essere distrutto perché diseducativo, può far riflettere e riflettere, oggi, è pericoloso. Redacted come simbolo di resistenza, contro la menzogna, la menzogna legalizzata. Cercatelo con qualunque mezzo, guardatelo, fatelo circolare, parlatene.
Siamo in Iraq, oggi (il fatto da cui prende spunto il film risale a due/tre anni fa); cosa fanno i soldati americani (giovani reclute, scaraventati lì, un po’ per caso, un po’ per bisogno, un po’ per voglia di sfuggire ad un vuoto di prospettive) nei giorni e nelle notti di quella “guerra – non guerra”? Si logorano, si annoiano, cercano di esaltarsi per vincere la paura, si autodocumentano, usano ossessivamente telecamere, macchine fotografiche, telefoni cellulari, tutto ciò che può fissare le loro imprese, o i loro sacrifici, o i loro misfatti (balordi, stupidi, cretini misfatti). Hanno personalità influenzabili, sono giovani, sono essi stessi vittime. E Brian De Palma ce lo ricorda, non li difende, ma ce li mostra come sono, come si diventa vivendo in un contesto così … disordinato? nel senso di assenza di una qualunque legalità, di regole civili, di principi, mi verrebbe da dire, etici. Ma in base a quale etica? Soldati super equipaggiati, ma fragilissimi, sembrano robot o astronauti nelle loro tute, con le loro armi incredibilmente sofisticate, che però non li rendono invincibili, anzi, tutt’altro.
Redacted è la loro storia, è il loro documento, il film lo hanno fatto loro, con le loro stesse mani. C’è il loro vero volto, le loro gesta “eroiche” di soldati conquistatori, ci sono le loro bravate da maschi armati drogati in branco (quelle che non occorre stare in Iraq per compiere, ma che lì risultano più facili e, paradossalmente, meno pericolose), ci sono le loro aspirazioni (speranze tra le macerie), ci sono le loro morti, altrettanto balorde ed inutili come quelle da loro stessi provocate.
Redacted è cinema verità, sono occhi non inquinati che riflettono ciò che vedono. Di loro immagini è piena la “rete”, questo misterioso, quanto sinistro ed esaltante, strumento di offesa, ma anche di difesa, contraddizione e rigore, vero e falso. Farlo diventare cinema (cinema di impegno civile, politico, ideologico) è impresa da Autore con la “A” maiuscola.
Ripeto: cercatelo con qualunque mezzo, guardatelo, fatelo circolare, parlatene!
Redacted
Un film di Brian De Palma. Con Kel O’Neill, Ty Jones, Izzy Diaz, Rob Devaney, Patrick Carroll, Mike Figueroa, Paul O’Brien, François Caillaud, Daniel Sherman. Genere Guerra, colore – Produzione USA 2007.