“Se fossi rimasto borghese mi sarei suicidato…”. Le parole del fotoreporter Luca Musella in “Let’s go” “di Antonietta De Lillo sono quasi il testamento di come una vita possa andare in rovina e ritrovare (nella stessa rovina) un’ancora di salvataggio.
Musella, attraverso la diretta testimonianza e un suo testo-lettera (ma la voce è dell’attore Roberto Di Francesco), affronta un viaggio dalla sua Napoli a Milano, città dove attualmente vive , narrando come da fotoreporter di successo (ha lavorato per L’espresso, Agenzia Grazia Neri, Contrasto) e scrittore e regista stimato (è suo un bel documentario di qualche anno fa su Giorgio Bocca) sia passato ad una condizione di assoluta precarietà. La sua è la parabola di un “esodato professionalmente ed emotivamente” che ha perso tutto, ma non certamente la dignità e la tenacia per provare la risalita.
Una storia di solitudine e disagio dove Musella è portavoce di una condizione che non appartiene solo a lui, ma che affligge tanta umanità di ogni parte del mondo. Presentato al Cinema Astra di Napoli (dopo l’anteprima all’ultimo Festival di Torino), “Let’s go” è uno di quei docu-ritratti con cui Antonietta De Lillo – come dimostrano anche i suoi due precedenti lavori sulla poetessa Alda Merini – è diventata una vera esperta del genere: la sua macchina da presa avvicina una persona e la lascia libera di raccontarsi senza interferenze anche per scoprire una linea oltre confine.
Infatti, il lavoro della De Lillo nasce sì per narrare lo scivolamento sociale di Luca Musella, ma pure per mettere allo scoperto un lato debole della società: l’incapacità della collettività a sostenere chi si trova a vivere in uno stato di disagio.
Prodotto da Marechiarofilm insieme a Rai Cinema, musicato da Daniele Sepe e fotografato da Giovanni Piperno, “Let’s go” è uno sguardo per nulla indiscreto in un dramma personale che, sorprendendo, lascia sulla sua scia semi di commovente fiducia.
di Antonietta De Lillo con Luca Musella
Italia 2014
Durata: 54′