“La vedovella” di Silvio Siano

vedovella_margaret_lee_silvio_siano_004_jpg_bjxudi Mimmo Mastrangelo

La  “perla del Tirreno” era già stata tre anni prima location  per le riprese di “A porte chiuse” di Dino Risi,  nel 1964 a Maratea arrivò la troupe del regista e produttore  stabiese Silvio Siano (conosciuto anche con lo pseudonimo Edgar Lawson) per girare “La vedovella”, una commedia da B-movie che  vedeva protagonisti l’incantevole coppia   Margareth Lee e Felix Marten e, tra gli altri interpreti, Peppino De Filippo, Aroldo Tieri,   Giacomo Furia, Dolores Palumbo. Da un soggetto dello stesso Siano,  scritto insieme a Sabatino Ciuffini e a quell’eclettico personaggio che fu Camillo Marino ( direttore artistico del neorealista Festival Laceno D’Oro, fondatore e direttore della rivista Cinema Sud, a lui è ispirato il tormentato personaggio di  Stefano Satta Flores in C’eravamo tanti amati” di Scola), “La vedovella” vide inoltre come location anche luoghi e paesaggi di   Policastro, Fiumicello e Praia a Mare.

La critica del tempo  stroncò la pellicola con un coro quasi  unanime,  c’è chi arrivò a scrivere impietosamente che “si tratta di un film comico deprimente che all’assoluta sciatteria della sceneggiatura, unisce una regia priva di gusto e di fantasia”. Giudizio negativo piuttosto esagerato,  la commedia rivista oggi – senza andare a compiere la solita e pasticciata operazione  del  vecchio (e del brutto) cinematografico che diventa cult – è piacevole e divertente, pensata e costruita intorno alla bellona di turno che cattura l’attenzione e le avances di spasimanti,  messi in ridicolo e caricatura dalla loro stessa spavalderia.

La storia è quella di Susy, una biondissima prostituta di alto bordo, con  un’attività fiorente a Milano. Un giorno nella sua abitazione si presenta un impiegato di uno studio notarile (Aroldo Tieri) e le comunica che ha ereditato un castello dall’anziano  Barone Colletta, con cui una aveva avuto in passato una relazione. La donna corre al paese  del barone nel Sud Italia,  e qui scopre che il maniero   è un rudere posto, però, in un terreno di cui più di uno vorrebbe   impadronirsi per impiantarvi un sito industriale. La signora baronessa (come  la chiamano in paese)   viene  “cooptata” così da più gagà, a partire da sindaco (Peppino De Filippo) ed assessori, i quali faranno di tutto per convincerla   a vendere la proprietà. La donna, capita l’antifona, inizierà a servirsi delle proprie grazie e prendersi gioco di tutti i suoi corteggiatori. Una volta strappato il voto del Consiglio Comunale contro l’espropriazione del terreno,  potrà  gettarsi  felicemente tra le braccia dell’amato Corrado (Felix Marten).

All’uscita nelle sale, “La vedovella” fece un po’ di rumore per qualche scena in cui l’inglesina Margaret Lee appariva quasi del tutto senza veli, ma non subì nessun provvedimento restrittivo dall’ufficio censura. Il film scivola  leggero, giocoso, a tratti è macchiettistico ma  mai declina verso un’insipienza invasiva, tra le scene più divertenti sicuramente quelle girate in notturna durante la festa patronale nella  marateota Piazza Buraglia e nei vicoli adiacenti. L’avvenenza di Margaret Lee prorompe in ogni sequenza,  suggestivo è lo sfondo paesaggistico, mentre a fare da gradevole cornice sonora anche  la calda  voce del cantastorie calabrese Otello Profazio….

Sono passati cinquant’anni da quando fu realizzato “La vedovella”, ma a Maratea o in un altro posto della Basilicata  nessun soggetto preposto ancora  si è degnato di omaggiare il film. Eppure non occorre mobilitare nessun altisonante apparato organizzativo,   basta la proiezione. Solo la visione, nulla di più, ospiti, siparietti e talk show  diverrebbero  un contorno di troppo.

LA VEDOVELLA

Regia          Silvio Siano

Soggetto     Sabatino Ciuffini, Camillo Marino, Silvio Siano

Sceneggiatura      Guido Castaldo, Sabatino Ciuffini, Georges Combret, Giacomo Furia, Silvio Siano

Fotografia Domenico Paolercio

Montaggio Piera Bruni

Musiche      Marcello Gigante, Alessandro Nadin

Scenografia          Jean-Paul Coutan-Laboureur

Costumi     Rosalba Menichelli

Trucco        Franco Titi

Interpreti e personaggi

Margaret Lee: Susanna Andreoni

Peppino De Filippo: Don Pietro, il sindaco

Félix Marten: Corrado

Alberto Bonucci: Assessore Caputo

Umberto D’Orsi: Assessore Raffaele Chianese

Piero Gerlini: Assessore Pasquale Savino

Dolores Palumbo: Donna Elvira

Aroldo Tieri: Ambrogino

Riccardo Billi: Raffaele

Paese di produzione      Italia, Francia

Anno          1964

Durata        80 min


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