“Charlotte for ever” di Serge Gainsbourg

42-21967644di Gianni Quilici

“E’ un film esistenzialista” ho pensato. Un film sul “male di vivere”. Sull’impossibilità di uscire da una gabbia. La gabbia di un io che smania, ma non sa trovare un punto di mediazione tra gli inevitabili desideri e le inevitabili angosce.

C’è nel protagonista, un regista (Serge Gainsbourg), forse una ferita profonda alla radice, che non conosciamo. Sappiamo invece della morte atroce della moglie bruciata viva, lui al volante, in un incidente stradale; sentiamo la figlia 15enne (Charlotte Gainsbourg) che, per questo, lo colpevolizza; vediamo l’amore semi-incestuoso che coinvolge entrambi, padre e figlia; intravediamo i rapporti sessuali che lui ha con alcune amiche di lei; intuiamo le difficoltà a creare e la necessità di soldi.

Non è però un romanzo. E’ un film, in cui la macchina da presa si muove in spazi chiusi, poche stanze di una casa modesta, con interni dove la luce filtra appena e coglie i volti dei protagonisti in primi e primissimi piani tra chiari-scuri.

Corpi che vivono in questo universo claustrofobico, dove la parola-immagine-musica non diventa mai storia, ma rappresentazione di un flusso esistenziale.

Serge Gainsbourg recita se stesso, senza mediazioni, così almeno pare, esponendosi a nudo, anche negli aspetti più sgradevoli.

Charlotte Gainsbourg è straordinaria in un personaggio difficile, innervato da una gamma di stati d’animo frammentari: aggressiva e dolce, gelosa e innamorata, adolescente e donna.

CHARLOTTE FOR EVER

Paese di produzione Francia

Anno 1986

Durata 90 min

Regia Serge Gainsbourg

Soggetto Serge Gainsbourg

Sceneggiatura Serge Gainsbourg

Fotografia Willy Kurant

Montaggio Babeth Si Ramdane

Effetti speciali Pierre Foury

Musiche Serge Gainsbourg

Scenografia Raoul Albert

Interpreti e personaggi

Serge Gainsbourg: Stan

Charlotte Gainsbourg: Charlotte

Roland Bertin: Leon

Roland Dubillard: Herman


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