di Gianni Quilici
Rappresenta bene ciò che vuole rappresentare: una donna che ha superato i sessant’anni, sposata da trenta, che per la prima volta nella sua vita si innamora di un ultra settantenne asciutto, sportivo, con un sorriso di benevolenza appassionata e auto-ironica …
Infatti “Settimo cielo” è limpido e ricco di sfumature psicologiche, che rendono la vicenda d’amore ed il suo contorno sempre credibile e, a volte, poetico; evita il melodramma facilmente possibile, ma non lo psicodramma, con bruschi tagli di montaggio e nuove aperture; si avvicina in primissimi piani erotici e si distanzia con macchina da presa fissa e contemplativa; non usa alcuna colonna sonora, se non i rumori della realtà;
Di più: quando la protagonista decide di rivelare al marito che ha un altro uomo e che lo tradisce, il film ha un salto di qualità, perché la donna che, fino ad allora, aveva vissuto questo tradimento con un doloroso, attonito senso di colpa, avendo anche cercato, in un primo momento, di resistere all’ondata di passione, sceglie la chiarezza, si assume le sue responsabilità di fronte al marito. L’uomo, invece, rimasto solo, non sa accettare questa scelta, incapace di uscire dal suo vuoto sguardo contemplativo.
Si potrebbe dire che è un film per un verso femminista, perché rappresenta il punto di vista liberatorio della donna, sottilineando anche difficoltà e dolore per questa scelta; ed insieme è anche un film contro l’estetica del corpo dominante oggi: la bellezza e la giovinezza.
In “Settimo cielo” i corpi non sono giovani, né oggettivamente belli, anche se in certe sequenze, come quando lei si osserva nuda allo specchio, c’è una bellezza carnosa nel campo medio di luce-ombra che la trasmette; ma è lo spessore psicologico del rapporto fra i due, carico d’affetto, di complicità e di ironia, che li rende belli. Dice lui, in un momento di difficoltà erotico-sessuale, sorridendo: “Lo sai come scopano quelli di 80 anni? Lei sta a testa in giù e lui glielo cala dall’alto”.
Giustamente premiato con il “Coup de Cœur” nell’edizione di Cannes dello scorso anno, dove è stato presentato nella sezione “Un Certain Regard”.
SETTIMO CIELO
Regia: Andreas Dresen
Sceneggiatura: Laila Stieler, Andreas Dresen, Cooky Ziesche, Jörg Hauschild
Attori: Ursula Werner, Horst Rehberg, Horst Westphal, Steffi Kühnert Ruoli ed Interpreti
Fotografia: Michael Hammon
Montaggio: Jörg Hauschild
Paese: Germania 2008
Durata: 98 Min