di Maddalena Ferrari
Girato in un reparto ospedaliero dove si svolgono sedute di chemioterapia, il film colpisce per la discrezione con cui l’autore osserva e registra movimenti e parole di quei pazienti, con i quali ha preventivamente concordato le riprese. I protagonisti si sentono se stessi, liberi e parlano tra loro, con estrema naturalezza, di sé, della famiglia, dei bimbi, del male che li ha colpiti, delle aspettative di vita.
Pawel Lozinski, che ha seguito la mamma nello stesso percorso terapeutico, si accosta a queste persone con rispetto e amicizia; vive e fa vivere, a loro e a noi spettatori, una situazione di normalità; suscita nei malati fiducia ed un sentimento di riconoscenza affettuosa: diversi di loro hanno continuato a cercare contatti con lui anche in seguito.
Le storie del film sfilano necessarie, coinvolgenti e sorprendenti.
Chemo di Paweł Łoziński
Polonia, 2009, 58′