Stoker” di Chan-Wook Park

StokerMiaBigFaceIntPosterNovfull4di Gianni Quilici

“Che occasione sprecata!” ho pensato vedendo Stoker. Perché Chan-Wook Park ha talento cinematografico. Grande fotografia, movimenti di macchina molto personalizzati, dettagli illuminanti,direzione degli attori ineccepibile, musiche misurate.

A questo talento autoriale non si intreccia una sceneggiatura, che abbia complessità, e-o poesia. Una sceneggiatura in cui non sono i personaggi che fanno la storia, ma è la storia che fa i personaggi. Personaggi che uccidono senza una motivazione plausibile come se questa tendenza delittuosa fosse un’eredità genetica, che in Stoker si trasmette dallo zio alla nipote.

Di più: in questa violenza immotivata il regista si identifica, non la rappresenta a distanza, non la mette in discussione, non le dà retroterra esistenziale.

Ciò che si prefigge Chan-Wook Park, mi pare, è sorprendere, stupire stilisticamente e nei risvolti sadici un certo tipo di pubblico per lo più cinefilo. Per questa ragione l’abilità straordinaria della messa in scena e del linguaggio suonano compiaciute, ridondanti, e, in particolar modo nella seconda parte, fastidiose.

STOKER

Regia Park Chan-wook

Sceneggiatura Ted Foulke

Fotografia Chung-hoon Chung

Montaggio Nicolas De Toth

Musiche Clint Mansell e Philip Glass (piano music)

Scenografia Thérèse DePrez

Interpreti e personaggi

Mia Wasikowska: India Stoker

Nicole Kidman: Evelyn Stoker

Matthew Goode: zio Charlie Stoker

Paese di produzione USA, Regno Unito

Anno 2013

Durata 99 minuti


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