Ispirato a una storia vera. Quattro ragazze e un ragazzo usano internet per individuare gli indirizzi di star, intrufolarsi nelle loro abitazioni e derubarle, eccitati da tanta varietà e ricchezza.
E’ un film che scivola via epidermico in immagini che si vedono e si perdono, che non sorprendono ne’ scavano, che non trasportano, ne’ che toccano, dietro le quali esiste un discorso sociologico: la ricchezza opulenta e lo spreco, il condizionamento psichico e l’alienazione negli oggetti, come una delle ragioni di senso della vita.
A questa sociologia dell’esistenza Sofia Coppola non fornisce profondità, perché banalizza i protagonisti non facendo baluginare altro da ciò essi pensano di essere. Penso ad un romanzo come Meno di zero di Bret Easton Ellis, dove lo sguardo su una gioventù ricchissima, annoiata, degenerata si apre in sottili, veloci abissi di dolore, che richiamano altro, altro orizzonte, anche se poi non ci sono speranze, alternative all’inferno che essa quasi inconsapevolmente vive.
Titolo originale: The Bling Ring
Regia: Sofia Coppola con Israel Broussard, Emma Watson, Katie Chang, Taissa Farmiga, Claire Julien, Paris Hilton. Durata: 90′