Non è la prima volta che Prospero Bentivenga viene ospitato al Festival di Venezia. Già nel 2007 fu invitato con “World Napoli”, documentario sulle comunità straniere presenti nel capoluogo campano e nel suo hinterland. Il 5 settembre il regista lucano sarà di nuovo al Lido con “L’a’ndenna”, docu-film di taglio etnografico girato nel suo paese natio, Castelsaraceno, agli inizi degli anni novanta sotto consulenza scientifica dei docenti universitari Alfonso Maria Di Nola e Giuseppe Bronzini.
Bentivenga filma uno degli otto riti arborei che da secoli si celebrano in Lucania nella stagione in cui la natura che si risveglia. “L’a’ndenna”, che si tiene a Castelsaraceno in tre fasi nelle prime domeniche di giugno, è un rito pagano in cui si “combina” il matrimonio tra un faggio-maschio (chiamato, appunto, a’ndenna) e un abete-femmina (la cunocchia).
Nella concitazione della festa e del coinvolgimento popolare, lo sguardo di Prospero Bentivenga – che filma senza alcun commento fuori campo quasi come se volesse seguire il modello documentaristico del compianto maestro Vittorio De Seta – è attento nel soffermarsi sui gesti e i volti, sugli sforzi e l’ allegria che si espande fra la gente. Uomini e donne, vecchi e giovani nei giorni della festa, senza seguire nessuno copione ma solo un rituale arcaico, vengono coinvolti in un evento comunitario e solidale.
La macchina da presa fa qualche balzello, ma focalizza bene i momenti del taglio degli alberi nel bosco Savino, la fatica che si compie nel portarli in paese con l’aiuto dei buoi, l’alzata in piazza del “tronco-madre”, la competizione e le acrobazie degli“scalatori” (suggestiva l’ultima sequenza al calar del buio di un ragazzino aggrappato al fusto).
Un’opera per niente datata è il film di Bentivenga in cui viene celebrata “l’ a’ndenna” come il raccordo fra il cosmo e la terra, il magico e l’umano, il passato il presente, il rito pagano e il culto cristiano che festeggia Sant’Antonio.
Una scelta azzeccata si è rivelata quella del direttore della Lucana Film Commission, Paride Leporace, di inserire il documentario tra le opere del cartellone che a Venezia promuove “la Basilicata terra del cinema” . Ottima opzione che permette di (ri)scoprire uno dei più bravi registi lucani dal cui immaginario filmico c’è da aspettarsi ancora nuove e riuscite opere.
“L’a’ndenna” di Prospero Bentivenga