Recensione tweet. ” La grande bellezza” di Paolo Sorrentino

imagesdi Riccardo Dalle Luche

Un bel ping pong tra Fellini e Scola, la Roma aristocratica come la si è sempre vista, solo aggiornata al 2010; Toni Servillo in veste di acutissimo gaga dannunziano post-post-nichilismo; grand parade di attrici frolle (Ferilli, Ferrari, Serena Grandi sopra tutte); eccellente la sceneggiatura, a parte un paio di salti logici, e i dialoghi, con battute fulminanti qua e là; qualche caduta di tono per l’eccesso di tette, culi e sessi.

La grande bellezza va conquistata tra intelligenza e nostalgia. Sicuramente da vedere.

LA GRANDE BELLEZZA

REGIA: Paolo Sorrentino
SCENEGGIATURA: Paolo Sorrentino, Umberto Contarello
ATTORI:
Toni Servillo, Carlo Verdone, Sabrina Ferilli, Roberto Herlitzka, Isabella Ferrari, Giorgio Pasotti, Vernon Dobtcheff, Serena Grandi, Luca Marinelli, Giulia Di Quilio, Massimo Popolizio, Giorgia Ferrero, Pamela Villoresi, Carlo Buccirosso, Ivan Franek, Stefano Fregni

FOTOGRAFIA: Luca Bigazzi
MONTAGGIO: Cristiano Travaglioli
MUSICHE: Lele Marchitelli
PAESE: Francia, Italia 2013
DURATA: 142 Min

Paolo Rabassini said,

Giugno 1, 2013 @ 22:01

Mi dispiace essere , come al solito, fuori dal coro, ma questo film l’ho intitolerei: “ La grande tristezza”, o, più semplicemente: “ un gratuito esercizio di stile”. Ho l’impressione che Sorrentino è molto esperto di zoom, carrelli, dolly, gru, droni, ma molto meno di sceneggiature. Ha detto che non esiste alcuna relazione fra la “Dolce Vita” e il suo film”. Ci mancava! La mancanza di relazione consiste proprio nell’inconsistenza dell’ultimo rispetto al primo! Tra virtuosismi estetici vari il regista si rifugia nelle rassicuranti citazioni letterarie che non possono riempire il vuoto lasciato da dialoghi scadenti. “La grande bellezza”, oltre a mostrare cadute di stile (vedi la volgarissima presenza di marche di alcolici), è un film a cui manca la profondità dei contenuti e dei caratteri, la spontaneità dei dialoghi, il sussulto delle emozioni, la speranza che fa da contrappeso alla disperazione

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