Come film giallo, Finalmente domenica, è banale. Lo è in alcuni suoi aspetti: dai delitti all’agente immobiliare (Jean-Louis Trintignant) ingiustamente accusato, dal modo raffazzonato con cui sono condotte le indagini ai personaggi, per lo più, sbiaditi. Manca quella verosomiglianza che può creare quella tensione narrativa che “fa il giallo”. Lo salva un’ironia che lo fa virare a volte, verso la commedia-
C’è tuttavia un “elemento altro” che lo illumina: la presenza di Fanny Ardant come corpo, che utilizza un personaggio vivo, anche se poco plausibile.
Finalmente domenica è quindi un omaggio (poco riuscito) al cinema noir con tutti gli ingredienti del caso (pellicola in bianco e nero fiammeggiante, mistero dei delitti con scoperta dell’assassino, scenari notturni), ed è un omaggio alla bellezza (riuscito) di Fanny Ardant.
La bellezza del suo corpo slanciato, flessuoso, elegante, sottile, ma anche carnoso. La bellezza dei primi piani luminosi in un volto dove l’armonia dei tratti è rotta dalla sensualità di una bocca grande e carnosa. La bellezza della sua intraprendenza investigativa ironica e coraggiosa al tempo stesso. La bellezza del suo passeggiare, correre, fuggire sui quei tacchi alti e sottili, che non l’abbandonano mai.
FINALMENTE DOMENICA
Titolo originale Vivement dimanche!
Regia François Truffaut
Soggetto Charles Williams (dal romanzo The Long Saturday Night)
Sceneggiatura François Truffaut, Suzanne Schiffman e Jean Aurel
Produttore Les Films du Carrosse, Films A2, Soprofilms
Fotografia Néstor Almendros
Montaggio Martine Barraqué
Musiche Georges Delerue
Scenografia Hilton McConnico
Costumi Michèle Cerf
Trucco Thi-Loan Nguyen
Interpreti e personaggi
Fanny Ardant: Barbara Becker
Jean-Louis Trintignant: Julien Vercel
Jean-Pierre Kalfon: Jacques Massoulier
Philippe Laudenbach: l’avvocato Clément
Philippe Morier-Genoud: commissario Santelli
Caroline Sihol: Marie-Christine Vercel
Anik Belaubre: Paule Delbecq, la cassiera del cinema Eden
Francia 1983. Durata 111 min