di Mimmo Mastrangelo
Dopo “Paisà” (1946) e nello stesso anno in cui girò con Anna Magnani “Il Miracolo”, secondo episodio del lungometraggio “L’amore”, Roberto Rossellini per “La macchina ammazzacattivi”nell’estate del 1948 ritornò in quei posti della Costiera Amalfitana dove lui diceva “si è stato bene e che si ama”. E che i giovani critici in carriera dei Cahier du Cinema definirono una vera “regione rosselliniana”.
Per la grottesca e favolistica “Macchina ammazzacattivi” il maestro del neorealismo scelse come location la spiaggia e la piazza di Atrani, la festa di Sant’Andrea di Amalfi, la Torre del Capo di Conca dei Marini, la casa comunale di Maiori. Di recente restaurata e distribuita in dvd dalla Flamingo Video con dei contenuti extra davvero straordinari ( intervista a Renzo Rossellini, presentazione del critico Enrico Magrelli, riprese sul dietro le quinte ).
Tratto da un soggetto di Eduardo De Filippo e uscito nelle sale solo quattro anni dopo le riprese , il film ci fa conoscere un anziano signore (nelle vesti del diavolo o di San Andrea) che si presenta all’umile fotografo Celestino e gli svela il segreto di come il suo strumento di lavoro, nel fermare all’infinito l’istante che sfugge, possa anche uccidere chiunque dei suoi compaesani si macchi di cattiveria.
Un lavoro con una sua innocente morale, che prova a far riflettere sul labile confine tra buoni e cattivi e in cui Rossellini, dopo la trilogia sulla guerra (“Roma città aperta”, “Paisà”, “Germania Anno Zero”) si lancia nella sperimentazione di un’estetica nuova. Cioè nell’applicazione dei canoni della commedia dell’arte al cinema e nell’utilizzo della macchina da presa come strumento per indagare più a fondo le peculiarità dei personaggi.
“La macchina ammazzacattivi “ ha una vitalità tale da riuscire a stabilire uno stretto feeling con lo spettatore e una leggerezza che da scoprire dentro la sua surreale e “fantarealistico” estetica. Girata con la gente del posto e tra mille difficoltà, tant’è che fu portata a termine nella lavorazione dai collaboratori di Rossellini, la pellicola ha momenti allegri, fa sorride il pubblico e come una commedia dell’arte che si rispetti disegna un palcoscenico in cui gli attori sono chiamati a mettere in scena vizi e virtù dell’umana specie. Tra gli interpreti la miss America dalle grazie prorompenti Marylin Buferd.
La macchina ammazzacattivi
Con Giacomo Furia, Marilyn Buferd, William Tubbs, Giovanni Amato, Joe Falletta, Piero Carloni.
Italia 1952. Dur: 83 minuti. DVD. Copia restaurata.