di Maddalena Ferrari
La storia è misteriosa e l’inizio crea suspense e aspettative: una giovane donna e una ragazza, quest’ultima con evidenti problemi psichici, corrono in auto lungo una strada deserta, immersa nella foresta, mentre una voce dalla radio sta trasmettendo indicazioni per un non precisato allarme generale;apprendiamo poi che la donna è una dottoressa terapeuta del suono, che, seguendo l’appello dello speaker radiofonico, è in fuga da un ospedale ed ha condotto con sé una sua paziente, Alaska, rimasta traumatizzata da un evento precedente. La dottoressa cerca invano di comunicare con una unità operativa: l’auto sta per finire la benzina…
Inevitabile la sosta forzata, fra la foresta, gli scogli, la spiaggia e il mare; il medico continua a praticare la cura delle sensazioni acustiche alla paziente, che poi si allontana…
I suoni di una natura incontaminata, soprattutto quelli delle onde del mare, sono l’asse portante del film, oltre alle immagini dei luoghi, veramente straordinarie e molto, troppo, insistite: sì, perchè abbastanza presto la narrazione diventa eccessivamente esile e statica ed il suo sviluppo, per dir così, banale. La vicenda dei due personaggi femminili rimane inspiegata e irrisolta; tutt’al più suggerisce una riconciliazione con la realtà, grazie proprio alle voci della natura. Il film si rivela ideologico e non regge il tempo, sia pur breve, della durata.
Amir Naderi, che lo ha prodotto, è stato probabilmente conquistato dal tema del suono, così importante nella sua poetica.
CONDITION
regia: Andrey Severny
con Jessica Kaje, Antonella Lentini, Steve Mosher. USA 2011. Dur: 70 min.