“Verso l’Eden” di Costa-Gavras

di Gianni Quilici

Il proposito di Costa-Gavras: realizzare un film su una sorta di moderno Candide, nei panni di un clandestino giovane e bello, indifeso e ingenuo, che possa simbolizzare, al meglio, uno dei tanti ragazzi, che oltrepassano il Mediterraneo alla ricerca di un futuro. Un giovane, quindi, che viene non si sa da dove, che parla una lingua incomprensibile, di poche parole, che si stupisce di un mondo, cinico e brutale, che lentamente impara a scoprire.

Lo vediamo all’inizio buttarsi in mare nel momento in cui le motovedette della guardia costiera greca stanno per catturarlo, lo vediamo svegliarsi sulla spiaggia dell’Eden, un villaggio di vacanze per agiati e sorridenti, travestirsi da inserviente, diventare oggetto di desideri sessuali, braccato quasi sempre dalla polizia con una meta nella testa: Parigi…

Costa-Gavras non raggiunge tuttavia il suo intento: fare un film leggero, quasi una favola che, nello stesso tempo, riesca a trasmettere le condizioni e i sentimenti in cui vive un giovane immigrato clandestino che giunge in Europa da un mondo lontano: paura e solitudine, fame e freddo, isolamento…

“Verso l’Eden” non è favola: gli manca la leggerezza sia essa ironia o verosimile immaginazione; né del film realistico contiene quella profondità che ti acchiappa, ti fa sentire l’immagine, ti commuove e ti fa riflettere…

Perché?
Per la scrittura. Chi è Elias? Un personaggio che sembra non avere un rapporto con se stesso, che si risolve tutto (o quasi) nell’azione, il cui mistero (che pure esiste) finisce per diventare poco interessante.

E perché Scamarcio ha un volto-corpo troppo occidentale, poco credibile come “altro”, troppo simile all’attore che conosciamo.

Il film funziona soltanto in alcune sequenze, laddove ci sono personaggi caratterizzanti e situazioni di disagio: il dolore della donna d’Amburgo che lo usa, ma che nello stesso tempo (lo) intuisce e che soffre senza potere o volere fare nulla; la coppia che litiga nella macchina, indifferente a lui; i due autisti tedeschi corpulenti e, a loro modo, amicali; il lavoro alienato e sfruttato in un’azienda che ricicla elettrodomestici…

Tentativo, quello di Costa-Gavras comunque generoso e sincero lontano però dalla (riuscita) violenza espressiva della precedente pellicola “Il cacciatore di teste”.

VERSO L’EDEN
di Costa-Gavras
con Riccardo Scamarcio, Juliane Köhler, Ulrich Tukur, Anny Duperey, Michel Robin, Florian Martens, Eric Caravaca, Antoine Monot Jr., Konstandinos Markoulakis, Kristen Ross. Sceneggiatura: Constantin Costa-Gavras, Jean-Claude Grumberg
Fotografia: Patrick Blossier
Francia, Grecia, Italia 2009. Durata: 110 minuti.


Lascia un commento