“Nuovomondo” di Emanuele Crialese

di Maddalena Ferrari

E’ un film sullo sguardo. Uno sguardo antropologicamente situato nel tempo, che cambia.
Prima una Sicilia mitica, dove divinità sotterranee e solari si manifestano con segni corporei e materiali. La vecchia madre-strega, con quegli occhi che sembrano non guardare e non vedere, fa uscire dal corpo della ragazza “affascinata” il serpente che ci era entrato. I due giovani che hanno scalato il monte roccioso, lacerandosi la bocca con un sasso stretto fra i denti, rivolgono gli occhi al cielo chiedendo un segno della volontà divina; il quale puntualmente appare, sotto la forma di una cartolina venuta dall’America, raffigurante un contadino accanto a un pollo gigante: il responso è inequivocabile, bisogna partire. Gli occhi di Vincenzo vedono l’avverarsi di un sogno: ortaggi enormi trasportati a fatica, il fiume di latte…

Si giunge così al momento della partenza: il porto, la folla, la nave mostruosamente grande; i controlli, le separazioni. Gli sguardi si intrecciano confusi, si moltiplicano. Il suono della sirena del piroscafo irrompe dall’alto come un’improvvisa epifania; dal basso, tutti si voltano in su, scossi e attoniti.

Sulla nave gli occhi scoprono un nuovo percorso, quello della promiscuità e della segregazione. Si è rotta una unità, il mondo è diviso. Gli sguardi seguono fili di attrazione,oppure di difesa e di chiusura. La signorina Lucy è una sirena, attira come una calamita. I tre fratelli la guardano, affascinati e vergognosi.

Ma tutto un mondo si sta sfaldando. Gli occhi della maga sapiente non penetrano più oltre la superficie di ciò che vedono, si appiattiscono in una percezione della realtà difensiva, utilitaristica e rancorosa.

Nella parte finale, a Ellis Island, si fronteggiano senza incontrarsi due sguardi:quello degli immigrati, di stupore e umiliazione, e quello dei “controllori”, di giudizio sicuro,sbrigativo e inappellabile.
Un sistema razionalista e pragmatico seleziona,scheda, rifiuta. La madre è idiota, il fratello più piccolo è sordomuto: vanno rispediti a casa.

Intenso e misterioso nella prima parte, dove tutto è implicito e intenso,il film di Crialese si sviluppa poi seguendo la strada di aneddoti su rapporti interpersonali, o soffermandosi su descrizioni documentaristiche e, così facendo, solo a tratti riesce a dare spessore metaforico a episodi e situazioni. Bello lo slancio di ribellione, ancorché “rispettoso”, del protagonista, che, fissando la cinepresa, protesta per il modo in cui loro poveracci sono trattati, dopo aver subito tanto dolore.

Il sogno finale del bagno, non più in un fiume, ma in un mare di latte assume le sembianze di un mondo rigenerato, dove tutti nuotano e galleggiano e, come nell’ultima parte di Respiro, accomunati dallo stesso liquido vitale, si muovono e si guardano riappacificati.

da La linea dell’occhio n.56

Nuovomondo
Regia: Emanuele Crialese
Cast: Vincenzo Amato, Francesco Casisa, Charlotte Gainsbourg, Filippo Pucillo, Aurora Quattrocchi
Fotografia: Agnes Godard
Montaggio: Maryline Monthieux
Scenog.: Carlos Conti
Musiche: Antonio Castrignanò
Produzione: Memento Films Production, Respiro, Arte France Cinéma, Titti Film, Rai Cinemafiction
Nazione: Italia-Francia
Anno: 2006
Genere: Drammatico
Durata: 112′


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