“Caos calmo” di Antonello Grimaldi

di Gianni Quilici

Per essere perentori: il romanzo di Sandro Veronesi “Caos calmo” rimarrà nella storia della nostra letteratura, il film di Antonello Grimaldi no.

Del libro pensai: “Allarga continuamente gli spazi della visione, della critica e dell’autocritica, di chi non accetta i “valori” e i “tempi” che viviamo, senza però assolversi. E’ un romanzo sulla ferocia della globalizzazione, sulla fatica di vivere oggi, sulla necessità di avere molti punti di vista, che trasmette attraverso soliloqui, dialoghi e conflitti complessi, anche se forse c’è un eccesso di autoriflessione nell’io che narra”. Il film invece prova a illustrare questa profondità.

Nanni Moretti ha il pregio di renderlo gradevole, fondendo abilmente dolore e sorriso, dando al film quella leggerezza che può piacere a qualsiasi tipo di pubblico. Ed è sicuramente vero ciò che molti, tra critica e pubblico, hanno notato: la “morettizzazione” del film.
Per una ragione banale: Pietro, interpretato appunto da Moretti, è il protagonista intorno a cui ruotano tutti gli altri. E senza voler assolutizzare, Moretti è attore, in qualche misura, totale.
Nella vita (pubblica) come in quella sul set sembra incarnare lo stesso personaggio: Nanni Moretti appunto. Con il tono della sua voce inconfondibile, con quella capacità di mescolare nell’invettiva anche dolorosa quelle sfumature parodistiche, che fanno inevitabilmente sorridere.

Il pregio è, però anche, il limite più grande, di Caos Calmo. Il Pietro di Veronesi è un io continuamente sul filo dei pensieri che si interrogano, associano, si contrastano, si elidono, ritornano, con occhi mobilissimi come una videocamera su quel microcosmo; il Pietro di Moretti è molto più lineare con venature sottilmente divertenti e il microcosmo che gli gira intorno nel parco sono figure da commedia, a volte stereotipate (l’amante, la cognata, i dirigenti delle multinazionali).

La parte più riuscita del film è il rapporto padre-figlia, che trasmette l’attenzione, la protezione, l’amore di Pietro ed anche la grazia, l’acutezza della bambina nell’interpretazione fresca e non manierata di Blu Yoshimi. Alessandro Gassman come seduttore giocherellone ha l’immediatezza fisica del ruolo; la ragazza col cane, Kasia Smutniak presta il suo volto a delle apparizioni quasi magiche e misteriose.

Sulla critica alla scena di sesso: “Dio mio, come stanno cadendo così in basso!”.
da “Lo schermo”

CAOS CALMO
Regia: Antonello Grimaldi
Sceneggiatura: Nanni Moretti, Laura Paolucci, Francesco Piccolo
Fotografia: Alessandro Pesci
Montaggio: Angelo Nicolini
Interpreti: Nanni Moretti, Blu Yoshimi, Isabella Ferrari, Alessandro Gassman, Kasia Smutniak, Charles Berling, Silvio Orlando, Roman Polanski.
Produzione: Fandango
Nazione: Italia
Anno: 2008


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