di Simona Cappellini
La rivoluzione rock-musicale che invade la fine degli anni cinquanta segnano il destino professionale di alcune figure di cabaret quali maghi, ventriloqui, acrobati e giocolieri, ormai sostituiti da giovani band che si agitano sul palco scatenando folle di ragazzine in delirio.
L’illusionista non fa eccezione, ed è costretto ad abbandonare i palchi prima di Parigi, poi di Londra, alla ricerca del poco lavoro reperibile in feste private e piccoli pub, fino ad approdare ad uno sgangherato locale di un piccolo villaggio scozzese.
Una storia apparentemente semplice quanto meravigliosamente triste, ma L’illusionista è in realtà un piccolo capolavoro di animazione dotato di un’estetica sofisticata e sottile che concilia alla perfezione l’innocenza del mondo infantile con la crudeltà della realtà degli adulti. La musica e le immagini artigianali, cupe e calde al tempo stesso, regalano un’atmosfera pregna di poesia, in netto contrasto con i tempi del 3D e degli effetti speciali che oggi invadono le nostre sale.
Dopo “Appuntamento a Belleville”, di cui si riconosce il tipo di animazione nonostante le evidenti differenze – grottesco e ironico il primo, raffinato e lirico questo – Chomet offre un omaggio impeccabile a Tati (traendo l’idea originale proprio da una storia mai realizzata del grande regista) facendone resuscitare, con uno spessore tutto nuovo e personale, il particolare gusto per l’assurdo e un sapore malinconico a tratti dolce-amaro, proprio come la vita. “I maghi non esistono”, scrive l’illusionista in un biglietto lasciato alla sua giovane amica. Ma di magia, questo film, né è sicuramente pieno.
In una nota esplicativa Chomet dichiara:
“Il 2D è imperfetto come la realtà, e le imperfezioni sono importanti quando si lavora su una storia in cui i personaggi sono esseri umani. Qualche cosa di indefinibile si perde, quando si crea con un computer.”
REGIA: Sylvain Chomet
SCENEGGIATURA: Sylvain Chomet, Jacques Tati
DISTRIBUZIONE: Sacher Distribuzione
PAESE: Francia 2010
GENERE: Animazione
FORMATO: B/N-Colore
DURATA: 80 minuti
Brava Simona..
scritto proprio BENE !!! Condivido pienamente..
“L’illusionista” mi ha lasciato una grande tenerezza..
..per me è stato un film meraviglioso.Proprio BELLO.
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Vittorio Toschi said,
Febbraio 12, 2011 @ 00:47Un piccolo capolavoro fuori da ogni tempo.