“Una vita tranquilla” di Claudio Cupellini

di Gianni Quilici

0unavitatranquilla_1000In Germania vive Rosario, italiano cinquantenne con bella moglie e figlioletto gentile, vive da padrone soddisfatto, ma ha un passato che nasconde… Un giorno gli fanno visita due giovani che minacciano la sua “vita tranquilla”.

Una vita tranquilla di Claudio Cupellini mi pare un film sottovalutato dalla critica sia perché si associa troppo per “limitarlo” a Gomorra o per altri versi a Le conseguenze dell’amore, ma anche perché la storia coinvolgente può impedire forse di cogliere a pieno la sottotraccia che attraversa una vicenda molto contemporanea: l’infiltrazione camorrista nel tessuto economico tedesco …

E’ una storia che “prende” progressivamente, perchè progressivamente (con qualche difficoltà di comprensione dialettale) diventa chiara, a cui gli attori (soprattutto i napoletani, Francesco Di Leva e Marco D’Amore) prestano volti veri, marcati, illuminata da una luce fredda e distaccata ed in cui l’uso della musica di Teho Teardo risulta sobrio ed efficace.

Il tocco in più lo danno il protagonista Rosario e l’attore Toni Servillo, come tutti i recensori hanno notato, compreso il Festival di Roma, che lo ha premiato.

Rosario è un personaggio sfaccettato, in cui coabitano due forze antitetiche ed ugualmente credibili:

la durezza, che sa diventare anche violenza bruta, ed un affetto perfino arrendevole, nel film, verso un figlio abbandonato e ritrovato.

Toni Servillo mi pare straordinario ad impersonare sia la delicatezza che la ruvidezza-brutalità.

La sequenza in cui deve decidere che cosa fare, dopo essere stato scoperto dal compare del figlio, è notevole. C’è prima un’incertezza pensosamente cupa, che si traveste poi da maschera festosa, per diventare infine calcolo, rapidità e ferocia.

Il finale è la resa dei conti, pura azione: i figli pagheranno per la colpa dei padri. Di nuovo la fuga. Una fuga, per parafrasare Joseph Roth, “senza fine”. Un finale quindi ancora senza orizzonti, un finale che tende al poetico. Troppo facile? Forse, ma era possibile fare altrimenti?

Una vita tranquilla

di Claudio Cupellini

con Toni Servillo, Marco D’Amore, Francesco Di Leva, Juliane Köhler, Leonardo Sprengler. Maurizio Donadoni, Giovanni Ludeno, Micki Bertling, Ulrich Cyran, Nick Dong-Sik, Joachim Kretzer, Edoardo Melone, Franco Melone, Enzo Salomone, Lucia Schlör, Hildburg Schmidt, Andreas Wellano

soggetto: Filippo Gravino (Premio Solinas 2003)

sceneggiatura: Claudio Cupellini, Filippo Gravino, Guido Iuculano

musiche: Teho Teardo

montaggio: Giuseppe Trepiccione

costumi: Mariano Tufano

scenografia: Erwin Prib

fotografia: Gergely Poharnok

suono: Michael Busch

aiuto regista: Lorenzo Grasso

Italia, Germania, Francia 2010. Durata: 105 min.


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