di Gianni Quilici
Della storia soltanto l’inizio: Walter Vale (Richard Jenkins), professore universitario di economia, alto e compassato, cinico e distaccato (con gli allievi), conduce una vita senza particolari interessi, quando un giorno è costretto a sostituire un collega a una conferenza a New York. Lì scopre che il suo appartamento, da tempo disabitato, è stato affittato (con l’inganno) ad una giovane coppia, un (clandestino) siriano , che suona il djembe in un gruppo jazz, e una senegalese, disegnatrice di gioielli. Questo incontro gli cambierà la vita.
Opera seconda di Tom McCarthy, sceneggiatore, regista e anche attore, L’Ospite inatteso è un film, di cui tutta la stampa ha detto un gran bene. “Opera civile e impegnata, delicata e documentata” che rappresenta bene la condizione oggi degli “stranieri” negli Stati Uniti, che senza aver commesso alcun crimine, per l’immagine di pericolo che possono proiettare fantasmaticamente sugli americani, sono trattati ferocemente, senza diritti né giustizia.
Ed in effetti il film di Tom McCarthy rappresenta bene i restringimenti di libertà giuridica e fisica, di chi si trova, arabo, a vivere illegalmente negli USA, dopo l’11 settembre, attraverso il giovane siriano, ben caratterizzato per l’immediatezza vitalistica con cui riesce a simbiotizzarsi non solo con il professore, a farlo appassionare al djembe, ma anche a gestire le insofferenze della sua ragazza.
Inoltre L’ospite inatteso non vuole essere un film furbo. E lo poteva. Tom McCarthy evita invece il finale, che pure aveva, in buona misura, prospettato: la storia sentimentale tra il professore e la mamma del ragazzo (Hiam Abbass) accorsa subito a New York, dopo che il figlio, in prigione, non aveva voluto far sapere più niente.
In questa storia, invece, mi pare ci sia il limite del film. Perché l’incontro tra il professore e la donna, che nell’economia del film è significativo, non ce li rivela, non ce li manifesta. E’ vero che il professore confessa alla donna che lui non ha mai fatto niente nella vita che davvero lo interessasse, è vero che sta verificando di persona una situazione palesemente ingiusta e che a quella si è ribellato, ma il rapporto con la donna rimane epidermico, i dialoghi sono convenzionali, quasi da telenovelas.
Così la chiusa finale: il professore che sostituisce il ragazzo, andando a suonare nelle
metropolitane, vuole essere una scelta poetica di rivolta, che non commuove, perché per non essere velletaria avrebbe dovuto essere una discesa dentro e fuori se stesso ben più radicale.
L’ospite inatteso (The Visitor)
Regia: Thomas McCarthy
Sceneggiatura: Thomas McCarthy
Attori: Hiam Abbass, Amir Arison, Danai Jekesai Gurira, Richard Jenkins, Maggie Moore Ruoli ed Interpreti
Fotografia: Oliver Bokelberg
Montaggio: Tom McArdle
Musiche: Jan A.P. Kaczmarek
Produzione: Groundswell Productions, Next Wednesday Productions, Participant Productions
Distribuzione: Bolero Film
Paese: USA 2007
Durata: 104 Min