di Gianni Quilici
Inizia con una voce fuori campo (Osvaldo Alzari) grave, lontana e distaccata, mentre immagini di foto sono scolpite da un movimento di macchina lentissimo ed una musica dissonante che sembra amplificare questa atmosfera quasi irreale.
Chi racconta non ricorda e sembra emergere da territori lontanissimi, impalpabili.
Ecco, però, che lentamente qualche immagine si fa ricordare: il fiume, il paese, appunto Resistencia, la fabbrica, gli operai… Mentre le immagini continuano a scorrere “cesellate” sullo schermo, la musica diventa “suono della realtà” ed anche il ricordo si fa più preciso fino alla scoperta che lui, chi racconta, era il padrone della fabbrica, l’attore principale di quella che fu “la conquista del deserto”, la colonizzazione del Chaco argentino.
Resistencia è certamente anche un film di denuncia, ma in modo così implicito da non sembrarlo. Caterina Gueli ha fatto apparentemente un’operazione di tipo verista: diventare cioè un io narrante che però proviene -ecco l’originalità- da un luogo così lontano da aver cancellato quasi ogni memoria tanto da vedere la sua storia e forse se stesso come se fosse un altro.
Ecco che Resistencia diventa un corto sul Tempo, sulla Distanza (che il tempo produce), sulla Realtà (del tempo che fu) e dell’Inutilità forse (del tutto). La denuncia rimane, perché rimane fuori campo ed è rigorosa con l’assunto iniziale e per questo più forte nella sua risonanza.
Resistencia diventa poesia tra storia (la Memoria) e filosofia (il senso dell’esistere).
RESISTENCIA
regia: Caterina Gueli
Osvaldo Alzari (Voice off)
sceneggiatura: Caterina Gueli
fotografia: Caterina Gueli, Felice D’Agostino
montaggio: Caterina Gueli, Felice D’Agostino
produttore: Felice D’Agostino, Caterina Gueli
paese: Italia
anno: 2007
durata: 12′
formato: DV Cam – colore