di Francesco Giani
“J.S.A-Joint Security Area” di Park Chan-wookQuando si parla di Park Chan-wook, viene automaticamente alla memoria la trilogia della vendetta che lo ha reso famoso a livello internazionale: Sympathy for Mr.Vengeance, Old boy e Sympathy for Lady Vengeance. Egualmente amato e odiato dalla critica, è riuscito indubbiamente ad imporre la sua cifra stilistica con un’onda d’urto tale da travolgere anche l’Occidente, giungendo tuttavia a noi in colpevole ritardo. Possessore di una classe cristallina e di idee molto chiare, dopo la distribuzione del terzo capitolo della trilogia l’Italia si è tuttavia dimenticata nuovamente di lui, che nel frattempo si è affrancato dalle precedenti tematiche per girare lo stravagante e tenerissimo I’m a cyborg, but that’s ok e il criticato premio della giuria all’ultimo festival di Cannes, Thirst.
Bene, anche la sua produzione precedente resta per il pubblico italiano una vera chimera. Capita così di scoprire, quasi casualmente, che tra molta gavetta e prime produzioni francamente trascurabili, il nostro ha girato un manipolo di splendidi film tra cui il bellissimo J.S.A.-Joint Security Area. Opera complessa che mette il dito in una piaga aperta della società coreana: la divisione nord-sud e le conseguenze tragiche della reciproca impermeabilità tra le realtà politico-militari.
A Panmunjom, villaggio al confine tra le due coree, la tensione palpabile rischia di deflagrare quando un soldato del Sud viene indagato per l’omicidio di due colleghi nordisti. Per risolvere la questione, viene invocato l’intervento di una forza esterna al conflitto, incarnata dal capitano dell’esercito svizzero Sophie Lang: figlia di un coreano e di un europea, può garantire neutralità ed efficienza e sembra quindi la personalità giusta. Le indagini si faranno però sempre più difficili e stratificate, ed il suicidio del principale testimone porterà lentamente a galla una realtà completamente insospettabile…
Riconoscere in questo film lo stile che ha fatto la fortuna di Park Chan-wook è opera ardua (anche se non impossibile); Senza ricorrere alle incredibili ellissi narrative e alla sintesi estrema di Mr Vengeance, o all’eclettismo pulp del durissimo Old boy (il cui piano sequenza della rissa nel covo dei malviventi resta un esempio lampante di talento nella gestione degli spazi), il regista concentra l’attenzione dello spettatore su di un intreccio appassionante, gestito con sapienza attraverso l’uso di flashback che narrano di un’amicizia, ai limiti del paradosso, ma per questo ancor più emozionante. Rispetto all’imprescindibile Mr. Vengeance (decisamente l’episodio più importante della trilogia, vero e proprio capolavoro di messa in scena e montaggio su di una sceneggiatura perfetta), la struttura drammatica si dipana agilmente utilizzando le convenzione del giallo d’inchiesta, ma la capacità di mantenere alta la tensione emotiva scongiura il rischio di affogare la narrazione in un intreccio contorto e poco coinvolgente. La progressiva scoperta dei fatti coincide con un crescendo di pathos che giunge al culmine nell’ultima emozionante sequenza. Grande sapienza, quindi, da parte di un autore che muterà pelle più volte nel corso della sua carriera, senza però mai tradire una radicalità (di linguaggio e di pensiero) assolutamente unica.
In definitiva, J.S.A. mantiene il piacere della narrazione puramente classica attraverso una forma moderna di messa in scena, costituendo uno degli episodi più interessanti nella filmografia del regista. Da recuperare oggi, a maggior ragione, per comprendere meglio il percorso di un autore fondamentale nel panorama cinematografico internazionale attuale, con buona pace dei detrattori che non potranno tuttavia negargli un talento visivo fuori dal comune.
CREDITS:
J.S.A-Joint Security Area
Regia: Park Chan-wook
Titolo originale : J.S.A.:Joint Security Area
Interpreti : Yeong-ae Lee, Byung-hun Lee, Kang-ho Song, Tae-woo Kim, Ha-kyun Shin
Sceneggiatura : Chan-wook Park, Hyeon-seok Kim, Mu-yeong Lee, Sang-yeon Park, Seong-san Jeong
Fotografia : Sung-Bok Kim
Montaggio : Sang-Beom Kim
Musiche : Jun-Seok Bang, Yeong-wook Joe
Suono : Seok-weon Kim, Won-Yong Kim
Prodotto da: Eun Soo Lee
Produzione : CJ Entertainment
Data di uscita : 2000
Versione Palm Pictures
Lingua: coreano
Colore: si
Sottotitoli: cinese, coreano
Regione: 1
Formato: 1:33.1
Sistema: NTSC
Numero di dischi: 1
Divieto: no
Studio: Palm Pictures/Umvd
Durata: 109 minuti
Contenuti speciali: ND
Versione Tartan – Asia extreme
Lingua: coreano (DTS 5.1, 5.1, 2.0)
Colore: si
Sottotitoli: inglese
Regione: 0
Formato: 2:35.1 – Anamorfico 16/9
Sistema: Pal
Numero di dischi: 2
Divieto: V.m.18
Studio: Palm Pictures/Umvd
Durata: 110 minuti
Contenuti speciali: Documentario Jsa Story, Documentario Making The Film, Dietro le quinte, Video musicali, Profili di attori e regista, Trailer vari, spot tv. Tutti gli extra sono in lingua originale con sottotitoli in inglese.
Versione Tai Seng
Lingua: coreano, inglese
Colore: si
Sottotitoli: cinese, inglese
Regione: 1
Formato: Widescreen
Sistema: NTSC
Numero di dischi: 1
Divieto: no
Studio: Tai Seng
Durata: 110 minuti
Contenuti speciali: ND