CIRCOLO DEL CINEMA. “Il Presente e la Storia” e “Prima di Gomorra: Matteo Garrone”

Cinema Centrale. LUCCA
ore 21.30

IL PRESENTE, LA STORIA

Iniziamo il 2010 con un ciclo di film, tutte prime visioni, che “toccano” alcune delle questioni più brucianti del nostro tempo: la crisi del capitalismo nel film di Moore, gli immigrati dal Sud del mondo in Europa e le loro inenarrabili sofferenze in Welcome, l’ondata di rumeni in Italia in Francesca e le conseguenze da ciò derivate; insieme ad altre   pellicole che interrogano la nostra storia: quella più recente (il regime di Ceausescu in Romania, le origini antropologiche del nazismo), e quella più antica ( la Cina del XIII secolo). I registi sono di primissimo ordine: da Michael Haneke a François Ozon, da Michael Moore a John Woo e Christian Mungiu; oppure molto promettenti come il francese Philippe Lioret e il rumeno Bobby Paunescu.
Non ci resta infine che augurarvi buone feste e un 2010 ricco di grande cinema!


una-scena-del-film-il-nastro-bianco-diretto-da-michael-haneke-palma-d-oro-al-festival-di-cannes-2009-118056Giovedì 14 gennaio 2010
Il nastro Bianco

di Michael Haneke con Christian Friedel, Leonie Benesch, Ulrich Tukur, Ursina Lardi, Burghart Klaußner.   Austria, Francia, Germania 2009. – Durata: 140 minuti.
Vincitore della Palma d’oro a Cannes 2009. Siamo in un villaggio della Germania profonda, a cavallo fra il 1913 e il 1914, e nella piccola comunità si verificano eventi bizzarri. Il medico del paese è vittima di un «attentato». Una donna muore sul lavoro nella segheria di proprietà del barone locale. Il figliolo del nobile viene trovato torturato. Il medico lascia brutalmente la sua amante. Il dottore (vedovo) abusa della figlia. Insomma, nel paese l’unico sano sembra il giovane maestro…
Lavorando su una struttura corale e su un bianco e nero freddissimo, Haneke
denuncia la crudeltà dei piccoli, ma la mette in prospettiva: le colpe sono dei padri, di un sistema educativo ottuso e repressivo. Haneke rilegge le origini del nazismo con spirito darwiniano: è l’evoluzione di una specie, che inizia a Sarajevo e finisce a Berlino con la caduta di un Muro, figlio diretto degli stessi padri. Il film è un teorema lucido, deterministico, con  una storia d’amore che muove a tenerezza: e i due attori che la interpretano, il maestro Christian Friedel che racconta la storia e la servetta Leonie Benesch, sono bravissimi, quasi umani.

Giovedì 21 gennaio 2010
Capitalism,a love story

di Michael Moore con Michael Moore. USA 2009.  119 minuti.
In  Capitalism: A Love Story Michael Moore torna ad affrontare il problema che è al centro di tutta la sua opera: l’impatto disastroso che il dominio delle corporation ha sulla vita quotidiana degli americani (e, quindi, anche del resto del mondo). Ma questa volta il colpevole è molto più grande della General Motors… Con umorismo e indignazione,  Michael Moore esplora una domanda tabù: qual è il prezzo che l’America paga per il suo amore verso il capitalismo? Anni fa, quell’amore sembrava assolutamente innocente. Oggi il sogno americano sembra sempre più un incubo. Moore ci porta nelle abitazioni di persone comuni, le cui vite sono state stravolte. Quello che scopre sono dei sintomi fin troppo familiari di un amore finito male: bugie, maltrattamenti, tradimenti… e 14.000 posti di lavoro persi ogni giorno. Capitalism: A Love Story rappresenta una summa delle precedenti opere di Moore, ma è anche uno sguardo su un futuro nel quale una speranza è possibile.

Giovedì 28 gennaio 2010
Ricky – Una storia d’amore e libertà
di François Ozon con Alexandra Lamy, Sergi López, Mélusine Mayance, Arthur Peyret, André Wilms. Francia, Italia 2009. Durata: 89 minuti.
Lei è come un guerriero moderno. Vive nelle periferie, fa l’operaia. Si chiama Katie, ha una bambina che alleva da sola. Inforca il suo motorino come un cavallo e porta a scuola la figlia, poi la va a riprendere.  L’appartamento senza ascensore in cima alle scale è come in cima a una torre da scalare ogni volta. Alla piccola Lisa non sfugge niente, impara le sottigliezze di quella guerra di sopravvivenza… Scrive Alberto Crespi: “Per tutto il primo tempo potrebbe essere un film di Ken Loach. Ambiente operaio, coppia di lavoratori: Katie è francese, Paco è un immigrato spagnolo. Si conoscono, si innamorano. Hanno un bambino. E quando state cominciando a chiedervi dove stia andando a parare succede qualcosa… Da Ken Loach si sfiora Cronenberg e poi ci si innalza e si toccano cieli bunueliani. Ricky, a raccontarlo, è un film assurdo. A vederlo, è un piccolo capolavoro”


Giovedì 4 febbraio 2010
La battaglia dei 3 regni

di John Woo con  Tony Leung, Chiu Wai, Takeshi Kaneshiro, Zhao Wei, Shido Nakamura, Chang Chen.   Cina 2008. Durata: 122 Min
II grande John Woo cambia genere. Il più violento e torbido regista di azione e di thriller, amatissimo da Tarantino e dai cinefili europei, si converte al cinema cinese di conflitti storici. Questa battaglia sulle rive dello Yangtze è una delle più famose della storia cinese, avvenuta neI 208 d.C. Nel film è stupenda: scontri su terra e sull’acqua. il mondo in fiamme, 200 mila navi incendiate. nuvole di frecce e di lance, un esercito di 800 mila soldati, astuzie, tranelli, attacchi a sorpresa, coreografie militari perfette,vittoria dei più deboli, il destino della Cina mutato per sempre.
Il film non somiglia affatto ai monumentali classici cinesi. Non vi compaiono membra mutilate, facce tagliate, né indulgenze al raccapricciante: lo scontro più esplicito tra due valorosi condottieri avviene in un concerto di strumenti a corde. Non vi figura recitazione grossolana: tutti gli attori, protagonisti e no, sono bravissimi.

Giovedì 11 febbraio 2010
Welcome di Philippe Lioret
con Vincent Lindon, Firat Ayverdi, Audrey Dana, Derya Ayverdi, Thierry Godard
. Francia 2009. Durata 110 minuti.

Bilal, curdo d’Iraq, ha sedici anni e ha camminato per tre mesi perché a Londra Mina lo aspetta. Dopo un tentativo fallito di varcare la frontiera, Bilal chiede aiuto a un ispettore di nuoto per tentare l’attraversamento della Manica a nuoto… dieci gradi per dieci ore…
Philippe Lioret costruisce una storia che affonda le radici nel reale: con la macchina da presa descrive cosa sono disposti a fare i giovani immigrati irregolari di Calais per oltrepassare la Manica; quanto sono disposti a pagare per rischiare di morire soffocati da un sacchetto che loro stessi si sono calati sulla testa. Ma accanto alla  fotografia dell’infernale “giungla” di Calais, Lioret fa quello che deve fare il cinema: racconta una storia, e la racconta con sentimento e autenticità, rendendo il suo messaggio di denuncia assolutamente efficace. Una storia che fonde visivamente realtà e poesia e che commuove profondamente. Da non perdere.

Giovedì 18 febbraio 2010
Racconti dell’eta’ dell’oro
di
Hanno Höfer, Cristian Mungiu, Constantin Popescu, Ioana Uricaru, Razvan Marculescu
con Alexandru Potocean, Teodor Corban, Emanuel Parvu, Avram Birau, Paul Dunca. Romania, Francia 2009. Durata 100 minuti.
I racconti sono le leggende metropolitane che si narravano a mezza voce nelle interminabili file per comprare il pane o, nelle case, al riparo da orecchi pericolosi nella Romania di Ceausescu. Leggende ma, nella realtà, storie realmente accadute. L’idea di raccontarcele l’ha avuta, anche come produttore e sceneggiatore, Cristian Mungiu,  Palma d’oro a Cannes per il suo bellissimo «4 mesi, 3 settimane, 2 giorni».
Qui Mungiu e  gli altri suoi colleghi hanno privilegiato la beffa tacita e l’ironia segreta. L’attesa, in un paesino, della una visita di un alto papavero del partito. Tutti si agitano, tutti puliscono…  Il blocco del giornale del partito, perché nonostante i ripetuti ritocchi, nella foto in prima pagina non si era trovato per Ceausescu un atteggiamento all’altezza della sua autorità, in occasione della visita di Giscard d’Estaing… Un trasportatore di pollame che, per amore, ruba il suo carico in favore di una bella locandiera…. La beffa, appunto, ma anche una sottile malinconia, con ritmi quieti, immagini nitide e realistiche.

Giovedì 25 febbraio 2010
Francesca di
Bobby Paunescu
con Monica
Barladeanu, Doru Boguta, Luminita Gheorghiu, Teodor Corban, Doru Ana.   Romania 2009.  Durata:  94 minuti.
Presentato al festival di Venezia, Francesca è finalmente nelle sale, e integro, dopo la «vittoria» in tribunale su Alessandra Mussolini che, ritenutasi offesa, ne voleva bloccare l’uscita.
Francesca, la giovane protagonista, vuole andare nel paradiso italiano per migliorare la sua vita. E prima di farlo vuole la benedizione del padre, il consenso del fidanzato e corre tutto il tempo per sistemare cose più grandi di lei, debiti, rapporti familiari, razzismo strisciante, trappole, consolato italiano, corruzioni lasciate in eredità dal vecchio regime o nuove di zecca.
Bobby Paunescu appartiene alla nuova onda di cinema rumeno, ben ancorata alla realtà del paese, feroce nello sguardo, violentemente ironica sui nuovi assetti, glaciale nel giudizio sul passato.
ll fenomeno dell’immigrazione ce lo mostra alla radice, attraverso il viso, splendido e intenso, della compagna Monica Barladeanu. Il film ha il pregio dell’immediatezza e dell’essenzialità, di una dolce crudezza. Uno di quei film che ti lavora dentro. Che ti mette di fronte alle tue responsabilità, demolendo alibi e mostrandoci i colpevoli. Nessuno escluso.

S.MICHELETTO – LUCCA
ore 21.30

Evento speciale: OMAGGIO A MARIO TOBINO
in collaborazione con la Fondazione Mario Tobino

Lunedì 25 gennaio 2010
Sulla spiaggia al di là del molo
di Giovanni Fago


PRIMA DI GOMORRA:
MATTEO GARRONE

MatteoGarrone-780118Dopo il grande successo di “Gomorra” Matteo Garrone è diventato di colpo, tra le nuove leve, il regista italiano  più significativo  e conosciuto in Italia  come all’estero.  Ma “Gomorra” è il settimo film di Garrone  e  i film precedenti  sono dei piccoli gioielli di esplorazione della realtà e di poesia (L’imbalsamatore è forse addirittura un capolavoro)  che Il Circolo del Cinema ha il piacere  di presentare tutti  (tranne “Primo amore”) ai suoi soci.

Lunedì 1 febbraio 2010
Terra di mezzo
di Matteo Garrone
con Pascal, Barbara, Tina, Euglen, Gertian, Ahmed Mahgoub, Mario Colasanti, Paolo Sassanelli, Guglielmo Ferraiola. Italia 1997. Dur: 76 minuti
Premio speciale della Giuria al Festival del Cinema Giovane di Torino 1996. Trilogia sulla vita quotidiana di alcuni stranieri che vivono a Roma. Alcune prostitute nigeriane, in una assolata campagna romana, sono in attesa dei clienti, rigorosamente anziani… Due giovani albanesi, al limite del Grande Raccordo Anulare di Roma, in attesa di essere arruolati per lavori di edilizia abusivi… Un giovane egiziano, che gestisce nottetempo una pompa di benzina abusiva, nella deserta periferia romana…
Ritratto crudo, spietato ma anche ironico e intelligente, della Roma d’oggi, della squallida periferia della capitale, fatta di brulla campagna spesso usata come discarica abusiva. Su questo sfondo sono i protagonisti presi dalla strada ad emergere, a fare il film, con i loro volti, con la loro verità di vita.

Oreste Pipolo, Fotografo Di Matrimoni
di Matteo Garrone
Italia 1998. Durata 53′.

Oreste Pipolo, fotografo di matrimoni, è considerato da tutti il “maestro” di Napoli. Non c’è coppia in città che non si rivolga a lui per fissare i momenti del giorno più bello della sua vita. Seguendolo a bordo della sua vespa viaggiamo fra cortigiani del settecento, pescatori di polipi, gite in sidecar anni ’50 mescolando il suo immaginario all’antichità dei paesaggi partenopei. Quando fotografa non esistono limiti per lui, reinventa lo stereotipo del matrimonio e trasforma le sue immagini in veri e propri quadri. Ma al di fuori del campo professionale, ci troviamo di fronte un altro Pipolo: una persona che, dopo trent’anni di affari, ne ha abbastanza e non riesce a sopportare neanche la vista di un’altra coppia di fidanzati.

Lunedì 8 febbraio 2010
Ospiti di Matteo Garrone
con Gertin Durmishi, Pasqualino Mura, Corrado Sassi, Euglen Sota. Italia 1988 Durata: 78 minuti.
Ghini e Gherti sono due cugini albanesi senza una casa. Corrado è lo sgangherato fotografo che li ospita in uno dei più esclusivi e lussuosi quartieri romani. Catapultati in questa nuova realtà, i due ragazzi vivono vite parallele e distanti: uno instancabile lavoratore, l’altro involontario testimone del girovagare di Lino, ex portinaio, alla ricerca di sua moglie. Se è vero che non mancano momenti gravi, il registro del film è incredibilmente divertente e divertito, soprattutto grazie alla prova balbettante dell’impacciatissimo Corrado Sassi, che raggiunge l’apice della comicità nel racconto fatto a Ghini di un amplesso inopportunamente disturbato dalle leccate di un cane. Un piccolo gioiello di libertà leggera e lancinante. Musiche icastiche della Banda Osiris.


Lunedì 15 febbraio 2010
Estate romana di Matteo Garrone
con Rossella Or, Monica Nappo, Salvatore Sansone, Victor Cavallo, Simone Carrella. Italia 2000. Durata: 90 minuti.
Rossella, attrice del teatro di avanguardia degli anni ’70, ritorna a Roma dopo anni di assenza, ma nulla le appare più come prima. Smarrita, cerca di riavvicinarsi a quegli amici delle cantine romane e di riallacciare vecchi legami, alla ricerca di un passato che le restituisca la propria identità. Ad accompagnare Rossella nel suo girovagare in una città senza volto, Salvatore, scenografo napoletano pigro e disilluso, e l’assistente Monica.
Matteo Garrone presenta un affascinante racconto visivo che si struttura a poco a poco in un collage di tasselli emotivi, di semplici accenni narrativi, di silenzi, di sguardi che parlano di nostalgia e di desiderio per qualcosa che si è perso.


limbalsamatoreLunedì 22 febbraio 2010
L’IMBALSAMATORE
di Matteo Garrone
con Ernesto Mahieux, Valerio Foglia Manzillo, Elisabetta Rocchetti.  Italia 2002. Durata: 101′
Peppino, un uomo troppo piccolo, Valerio, un ragazzo troppo bello, e Deborah, una ragazza con le labbra rifatte, si incontrano per caso. Sembra un incontro destinato a non avere conseguenze, invece ne scaturirà un amore tormentato. Peppino fa l’imbalsamatore, Valerio è un cameriere, Deborah passa da un lavoro all’altro…
Garrone gioca a meraviglia sui sottintesi, sull’implicito, ben servito dalla sensazionale performance del piccolo grande Ernesto Mahieux, vecchio attore di teatro e di molto cinema popolare napoletano, che dà un’umanità, una profondità, una sofferenza vera a un personaggio altrimenti odioso, finendo per arricchire di sottigliezza anche il lavoro di Elisabetta Rocchetti e dell’esordiente Valerio Foglia Manzillo. Uno dei migliori film italiani di questi anni, che non si accontenta di registrare la realtà, ma la reinventa e la illumina. Assolutamente da vedere.


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