di Gianni Quilici
Si sta girando un film erotico, “Scene intime”, ma i due protagonisti non collaborano, perché non si sono simpatici o forse sono vicendevolmente condizionati. Soprattutto ora che è giunta la ripresa più delicata: una scena di sesso esplicito.
E’ quindi un film che si realizza nel momento in cui si gira un film. In questa rappresentazione emergono concatenandosi molti aspetti del fare cinema: il ruolo della regista, le sue strategie recitative, la direzione della messa in scena, il controllo dei rapporti interpersonali, i conflitti che interagiscono con il set, le difficoltà a risolverli…
Più di un critico ha notato nel film una verbosità talvolta esasperante, un intellettualismo irritante, condito da frasi messe lì a casaccio come se fossero tratte da una rivista cinematografica. Non ho avuto questa sensazione. Mi è sembrato un film compatto, una sorta di teatro delle crudeltà, dove la crudeltà sia il prezzo, che soprattutto la regista consapevolmente deve pagare per raggiungere gli attimi e, in questo film, l’attimo desiderato, quella (bellissima) scena, in cui la protagonista finalmente si abbandona e fa sentire al set e a noi stessi la verità di quella emozione.
Un film nel film dialettico e corporeo, che ricorda, per molti versi, Occhi di serpente di Abel Ferrara. La dialettica percorre tutto il film e scava sia i protagonisti che il farsi del film. La corporeità è nella bellezza fisica e psichica dei tre protagonisti principali: il sadismo del volto magnetico di Anne Parillaud, lo sguardo sotterraneamente seduttivo di Grégoire Colin, il disorientamento che poi si scioglie in un pianto catartico di Roxane Mesquida.
Sex is comedy
di Catherine Breillat. Con Anne Parillaud, Roxane Mesquida, Grégoire Colin, Ashley Wanninger Commedia, durata 92 min. – Francia, Portogallo 2002.