di Gianni Quilici
Il segreto di una famiglia mi è sembrato, all’inizio, inutile. Uno di quei film ben confezionati, recitati, verosimili, ma nel complesso incapace di suscitare emozioni, curiosità o sorprese stilistiche.
In realtà, come si evince dallo sviluppo del film, dentro La Quietud, (la quiete, titolo originale del film, ed anche nome della grande tenuta, che si distende nelle verdi pianure della pampa) vive una famiglia di agiati possidenti che, dietro una vita apparentemente tranquilla, nasconde segreti inquietanti.
E’ con la morte del padre che il film cambia registro: dalla commedia al melodramma . La sequenza intorno alla bara del padre è forse la più efficace del film, perché, in una situazione che dovrebbe essere raccolta e silenziosa, esplodono sentimenti incontrollati e, a noi spettatori, non del tutto chiari
Emergono soprattutto il dolore e la rabbia di una delle protagoniste, la sorella minore, odiata dalla madre, amata dal padre e contraddittoriamente dalla sorella maggiore, che le ha rubato il ragazzo, per ragioni che capiremo soltanto alla fine.
Da questo momento iniziano le sorprese, che riveleranno i segreti che i protagonisti nascondono. Scontri feroci, risentimenti, nevrosi: sentimenti intimi, ma anche politici e sociali, che richiamano la dittatura argentina di fine anni ’70, la cui ferocia è stata più volte raccontata sullo schermo.
Un rapporto politico-psicologico risolto troppo sbrigativamente. Con un finale tanto sorprendente quanto debole, troppo frettoloso, troppo positivo, che chiude senza aver fatto i conti con la storia delle due protagoniste, interpretate da Martina Gusman e Bérénice Bejo con acuta sensibilità.
L’INIZIO: Dopo lunghi anni di assenza, e a seguito della morte di suo padre, Eugenia ritorna a La Quietud, la tenuta di famiglia vicino a Buenos Aires, dove ritrova la madre e la sorella. Le tre donne sono costrette ad affrontare i traumi emotivi e gli oscuri segreti del passato che hanno condiviso sullo sfondo della dittatura militare. Emergono rancori sopiti da tempo e gelosie:
Sceneggiatura: Pablo Trapero, Alberto Rojas Apel
Fotografia: Diego Dussuel
Montaggio: Pablo Trapero, Alejandro Brodersohn
Cast:Martina Gusman, Graciela Borges, Édgar Ramírez, Bérénice Bejo
Argentina, 2018, 117 min.