Dopo “I soliti ignori” (1958) e “La grande guerra” (1959), con “I compagni”, girato nel 1963, Mario Monicelli chiuse il cerchio di un trittico focalizzato su un’umanità disperata, coesa nel bisogno del cambiamento e nella lotta per il riscatto sociale.
Sceneggiato dal regista insieme ad Age, Scarpelli e Suso Cecchi D’Amico, il film inaspettatamente al botteghino fu quasi un flop. Lo stesso Age dirà: “Se fossero andati a vederlo gli iscritti ai partiti di sinistra, e non parlo dei simpatizzanti, avrebbe dovuto avere milioni di spettatori, e invece il film non attirò nemmeno i figli o nipoti o i pronipoti di quelli che nel film era rappresentanti”. Provando ad aderire il più possibile a situazioni ed ambienti dell’epoca, Monicelli volle portare la sua attenzione sulle proteste operaie di fine ottocento nel nostro Paese.
La trama si snoda intorno alla figura di un intellettuale anarchico, il professore Sinigaglia (interpretato da Marcello Mastroianni) il quale si mette a capo di uno sciopero indetto dentro una fabbrica tessile del torinese. L’agitazione degenera in un conflitto fra gli stessi operai e negli scontri con la polizia che seguono morirà un giovane lavoratore che voleva che il fratello più piccolo studiasse per evitare così l’amaro destino della fabbrica.
Nonostante il notevole cast (con Mastroianni ci sono Annie Girardor, Renato Salvatori, Bernard Blier, Mario Pisu, Folco Lulli e una giovanissima Raffaella Carrà) gli elogi all’estero e la nomination all’Oscar per il soggetto e la sceneggiatura, la critica italiana fu severa nel giudizio e bocciò un lavoro, che solo negli anni verrà riconosciuto tra i più alti di Monicelli. I recensori più titolati del tempo trovarono questo affresco sulle prime lotte per riduzione dell’ orario di lavoro troppo incline a situazioni sdolcinate e squilibrato nella combinazione tra il tragico e il grottesco.
A parte le critiche, a Monicelli va comunque riconosciuto il merito di aver realizzato un’opera spogliata da ideologismi astratti e impostata su un’ attenta documentazione delle opere di Paolo Spriano, Edmondo De Amicis, Alessandro Poerio, Louis Guilloux e Achille Beltrame.
La pellicola de “I compagni” è stata restaurata nel 2010, ma ora un altro restyling sul digitale è stato portato a termine dalla Cineteca di Bologna in collaborazione con Tf1 e Cristaldi Film. La nuova copia verrà presentata in anteprima alla prossima edizione del “Cinema ritrovato” (Bologna 23 giugno- 1 luglio) che quest’anno dedica la retrospettiva della rassegna proprio a Marcello Mastroianni
di Mario Monicelli.
con Marcello Mastroianni, Bernard Blier, Folco Lulli, Annie Girardot, Renato Salvatori.
Italia, 1963, durata 128 minuti.