DAL 16 AL 20 OTTOBRE “ARTECINEMA”, FESTIVAL INTERNAZIONALE DEI FILM SULL’ARTE CONTEMPORANEA A NAPOLI.
di Mimmo Mastrangelo
Tra le proiezioni-evento della ventinovesima edizione di Artecinema-Napoli ci sarà anche “Jeff Koons: un ritratto privato ” (2023) l’ultimo lavoro di Pappi Corsicato il quale si accosta con una certa familiarità alla creatività e alla vita del grande artista statunitense la cui fama mondiale è andata legandosi al suo gusto per kitsch.
Il regista napoletano – che negli ultimi anni ha affinato il suo sguardo verso il “docu-film sull’arte”, realizza un’opera eccellente, in piena sintonia col fantasmagorico e provocatorio universo creativo di Koons. In programma dal 16 al 20 ottobre (Teatro Augusteo e Teatro San Carlo), il noto Festival internazionale dei film sull’ arte contemporanea non propone solo un allettante programma (30 le proiezioni), ma avrà anche momenti di confronto e discussione su un nuovo modo di concepire ed interpretare la realtà attraverso l’arte contemporanea e sulla necessità di raggiungere un’identità anche per mezzo dell’azione delle forme e dei segni.
Ideato dalla gallerista Laura Trisorio e diviso in tre sezioni ( fotografia, arte e dintorni, architettura e design), “Artecinema” viene inaugurato al Teatro San Carlo con “Tehachapi” (2023) dell’artista JR che ha portato la macchina da presa in un carcere di massima sicurezza della California per riprendere le fasi di lavorazione di un’installazione realizzata dai detenuti insieme ad un gruppo di guardie del penitenziario. <<Questo film – ha detto il regista francese – è un modo per condividere la resilienza dei detenuti e il loro viaggio verso la redenzione. È un manifesto del potere dell’arte come forza unificante di speranza>>.
Tra i film di maggior richiamo selezionati dalla Trisorio ci sono di certo: “Arte povera: appunti per la storia” (2023) di Andrea Bettinetti, un “viaggio-ricognizione” sui protagonisti del movimento che influenzò il panorama mondiale dell’arte contemporanea e prese piede in Italia nel 1967 grazie al compianto critico Germano Celant; “Nam June Paik: Moon is the Oldest Tv (2023) di Amanda Kim che designa il tragitto rivoluzionario compiuto nel campo della video-arte dall’artista statunitense (ma dalle origini sudcoreane); “Hopper X Vermeer” (2023) è un lavoro della francese Annie Dautane che “modella” un ritratto incrociato di due maestri in assoluto dell’arte i quali, nonostante siano separati da tre secoli di distanza, “entrambi offrono uno sguardo unico sull’umanità”. L’altro regista d’oltralpe Pascale Bouhénic con il documentario a capitoli “Mark Rotko: la peiture vous regarde” (2023) ripercorre la parabola di uno dei maggiori interpreti dell’espressionismo astratto ed informale che contribuì nell’immediato secondo dopoguerra a trasferire da Parigi a New York la capitale dell’arte. Invece in “The Warhol Effect” (2024) Lloyd Stanton e Paul Toogood “esplorano, attraverso interviste, l’evoluzione artistica di Andy Warhol e il suo impatto duraturo sulla cultura contemporanea”. Tra le altre proiezioni da segnalare l’anteprima europea di “Beyond the White Cube” (2024) di Giulia Magno e le due anteprime italiane: “Brancusi, les métamorphoses de la sculpture “ (2024) di Alain Fleischer e “Georgia O’Keeffe -Painter of the Faraway” (2024) di Evelyn Schels.