QUANDO UN REGISTA FINISCE IN GALERA E’ UNA FACCENDA CHE RIGUARDA TUTTI di Mimmo Mastrangelo
Posted by admin on Agosto 6th, 2022
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Al prossimo Festival di Venezia l’iraniano Jafar Panahi non potrà essere presente alla proiezione di “No bears”, il suo ultimo film girato in clandestinità.
Da sempre dissidente verso i tiranni governanti del suo Paese, il regista la settimana scorsa è stato condannato a sei anni di carcere in seguito ad una sentenza del 2010.
Qualche giorno prima della condanna a Panahi, in Iran sono finiti detenuti anche altri due registi, Mohammad Rasoulof e Mostafa Al-Ahmad, per aver manifestato contro le autorità di sicurezza che si accaniscono violentemente con chi scende in piazza e protesta.
Ora se è vero che il cinema è sempre una grande e solidale comunità del mondo, un presidio di libertà, uno sguardo che si allunga ben oltre gli steccati e i muri della violazione dei diritti, allora bisogna riconoscere che il caso di Panahi Rasoulof e Al-Ahmad non è solo l’ennesima ferita apertasi nel corpo della cultura e del cinema iraniano, ma è una faccenda sprezzante che riguarda tutti. L’umanità tutta.