“Sulla nuova serie di Topo Gigio” con la sceneggiatura di Andrea Filardi


di Mimmo Mastrangelo
In un suo articolo di  oltre quarant’anni fa, Umberto Eco riportava che quando un personaggio televisivo “ conia delle frasi o genera un nome ha già infranto la barriera dell’immortalità ed è entrato nel mito”.  
A riscontro  di quanto scriveva  il compianto  scrittore e semiologo, un personaggio immortale lo è diventato di certo Topo Gigio, il pupazzo creato  nel 1959 da Maria Perego (Venezia 1923- Milano 2019) che subito entrò nel cuore degli italiani e, in particolare, dei bambini per la sua  presenza sul “Corriere dei Piccoli” e  le ospitate in popolarissimi programmi della Rai: da “Alta fedeltà” allo “Zecchino d’oro” a “Canzonissima”.
Topo Gigio, dunque, un “personaggio nel  mito” per  la  voce in falsetto e ruffiana (doppiata inizialmente da Domenico Modugno e poi per lunghissimi anni dal grande   Peppino Mazzullo) e per quelle  uscite ingenue  e leggere come “Ma cosa mi dici mai”, “Però, cariiino”.  Incarnazione  in assoluto del candore, ricordiamo che  il topo pasticcione dalle orecchie grandi  è stato ospite dei più grandi show del mondo, il suo successo in Italia ha fatto il paio con quello conquistato negli altri Paesi (specie negli Stati Uniti e in Giappone) anche grazie  ad un serie di produzioni in formato animazione.
 In ultimo, dallo scorso 5 ottobre  è arrivata  su Rai-Yoyo   una nuova serie   di cinquantadue episodi dalla durata ciascuno di poco più di dieci minuti. Questo inedito pacchetto  di avventure  di Gigio e dei suoi inseparabili amici è stato prodotto  da “Movimenti Production” e diretto in 3D da Davide Rosio e Giorgio Scorza per lo studio fiorentino DoqHead Animation.
Dei piacevoli e divertenti cinquantadue corti due sono stati scritti dal giovanissimo regista e sceneggiatore lucano Andrea Filardi. Nel primo,  “Detective al formaggio”, Gigio e Zoe,  sua inseparabile amichetta, si ritrovano a investigare su chi di nascosto ha mangiato a merenda  un rinomato formaggio inglese (il golden cheddar) che il padre del topo doveva fotografare per un importante Shooting. Nell’ altro corto, titolato “Lo slime”,    Gigio e Zoe, navigando su yutube, si imbattono in un video-tutorial su come realizzare uno dei giochi  più in voga tra i bambini. Scambiato “lo slime” per un alimento, si svilupperà un simpatico siparietto,  finché la madre di Zoe (una scienziata) non spiegherà  loro  che quel passatempo in rete può essere creato solo in un laboratorio e non una cucina domestica .
Doppiato dalla voce di Claudio Moneta, anche in questi  episodi scritti da Andrea Filardi ritroviamo un  Topo Gigio  sprovveduto ma ottimista che vive, fra  stupore e fantasia, le sue  giornate nella cittadina di Townville. Un luogo che nella realtà non esiste, ma che “possono  sentir proprio  i bambini di tutte le nazioni”, perché l’obiettivo della produzione è, ancora una volta, esportare  nel mondo la simpatia accattivante del nostro mitico Gigio.

         



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