“Santiago, Italia” di Nanni Moretti

di Gianni Quilici

Ho pensato durante la prima parte del film. “Non si può alzare le spallucce facendo i critici critici, e sottilizzando ….”- Perché Nanni Moretti, rappresentando l’esperienza cilena del governo di Allende, ci colpisce alle radici delle emozioni per  tre aspetti concatenati tra loro:

1) la simbiosi tra Io individuale e  Io collettivo, che soltanto nei momenti di partecipazione fisica e psichica liberatoria come è stata quella, crea passione, determinazione, correnti d’affetto commuoventi a vedersi nei volti, nelle canzoni, nelle parole ;

2) la ferocia mostruosa di chi bombarda, mitraglia, imprigiona, tortura questa espansione politica, sociale, esistenziale fatta soprattutto di quel popolo, fino ad allora oppresso, emarginato, affamato, che scopre, si scopre, conquista  identità, speranze, orizzonte;

3) la figura eroica di Salvador Allende, con la sua oratoria scolpita e vibrante, che combatte fino  alla morte, senza incitare alla rivolta, sapendo che sarebbe stato per il suo popolo un bagno di sangue.

Ma Santiago,Italia non vuole essere un film nostalgico, come sottolinea il titolo,  aspira a collegare quella tragedia cilena con l’Italia di allora e ci rappresenta, fatto poco noto, come l’ambasciata italiana salvò centinaia di vite, come i profughi furono protagonisti in Italia di cortei e manifestazioni imponenti e come vennero  integrati economicamente e socialmente nella società.

Ecco, qui il film non è più all’altezza di quelle emozioni. Il salto del muro (allora basso) degli uomini e donne ricercati dai militari per trovare rifugio nell’ambasciata, la loro permanenza lì dentro e successivamente l’integrazione di coloro che trovarono asilo in Italia risultano più informative che emozionali  e, a volte, ripetitive nelle loro testimonianze.

Nanni Moretti avrebbe dovuto, forse, recuperare o utilizzare più materiale di quel presente per farlo vivere come allora fu vissuto  e nel rapporto con l’Italia e gli italiani di oggi avrebbe, forse, dovuto  essere più esplicito utilizzando quelle immagini che meglio simbolizzano la ferocia, l’ipocrisia,  del potere e dei suoi servi.

Santiago, Italia di  Nanni Moretti

Sceneggiatura:    Nanni Moretti   Fotografia: Maura Morales Bergmann   Montaggio: Clelio Benevento
Cast:  Victoria Sáez, Rodrigo Vergara, Raúl Silva Henríquez, Piero De Masi, Patricio Guzmán, Miguel Littín, María Luz García, Marcia Scantlebury, David Muñoz, Carmen Hertz, Arturo Acosta
Produzione: Storyboard Media, Sacher Film, Rai CInema, Le Pacte
Distribuzione: Academy Two

Italia, Francia, Cile, 2018, 80′


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