“The Dreamers” di Bernardo Bertolucci

di Gianni Quilici

E’ un film nel ’68 non sul ’68. O meglio ancora, è un film sulla fine degli anni 60, realizzato, però, nel 2000.

E’ un film sul cinema e sulla cinefilia in un duplice versante: perché i protagonisti vivono i film , ci giocano, li recitano, ci si identificano anche; perché è il film stesso cinema nelle ricerca delle immagini, nei movimenti di macchina, nel rapporto con la musica e nelle associazioni con film mitici del passato.

E’ un film su un’esistenza estetizzante e consumistica, dove la teatralità dei gesti non ha consapevolezza, progetto e porta all’autodistruzione e rappresentata con il padre-intellettuale più vicino alla caricatura che alla complessità.


E’ un film sui corpi, sulla bellezza adolescenziale dei corpi, nella loro scultorea nudità  naturale o ostentata che sia (un Mapplethorpe a colori?).

E’ un film di attori (Eva Green, Louis Garrel, Michael Pitt), tutti bravissimi nell’incarnare  l’ambiguità tra fragilità e provocazione, paura e aggressività, desiderio e erotismo.

E’ un film su un ’68 rappresentato dall’esterno come corpo compatto e visibile, ma non esplorato, vissuto,  ricreato.

The Dreamers

Regia         Bernardo Bertolucci

Sceneggiatura    Gilbert Adair

Produttore Jeremy Thomas

Fotografia Fabio Cianchetti

Montaggio          Jacopo Quadri

Scenografia        Jean Rabasse

Interpreti  :     Michael Pitt,   Eva Green:   Louis Garrel.

Paese di produzione   Gran Bretagna, Francia, Italia

Anno         2003

Durata       109 min


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