“Broken Flowers” di Jim Jarmush

brokdi Gianni Quilici

Don, un moderno Don Giovanni, non più giovane, seduto sul divano, corpo inerte e devitalizzato, dopo essere stato appena lasciato dall’ultima giovane conquista (Julie Delpy), si trova tra le mani una lettera da una ex amante anonima, che gli annuncia che un figlio avuto 19 anni prima si è messo sulle sue tracce.

Don si mette controvoglia  in viaggio, in auto e in aereo, alla ricerca delle donne avute in quegli anni, per scoprire da chi possa aver avuto questo figlio. La prima (Sharon Stone) lo accoglie ancora luminosa e disponibile con una figlia-ninfetta provocatrice e allettante; la seconda (Frances Conroy)  sembra rimpiangerlo, compressa da un marito geloso, saccente e vagamente minaccioso; la terza (Jessica Lange) lo liquida sorridente; la quarta (Tilda Swinton) piangendo si infuria, mentre i suoi uomini finiscono per picchiarlo. Rimane l’ultima: è morta. Davanti alla sua tomba, sdraiato, appoggiato ad un albero, Don piange.

Quel pianto segnala un contrasto, il primo. Infatti Don per tutto il viaggio era apparso impassibile, sguardo spento e pochissime parole,  le essenziali.

Il finale  rivela, ancora di più, ciò che le immagini non avevano mostrato. Don pensa di avere trovato il figlio. Si sbaglia. Il giovane fugge pensando di trovarsi di fronte ad un paranoico. Don rimane in mezzo alla strada vedendolo fuggire. La cinepresa gira intorno a lui perplesso e amareggiato. Non è più quel volto inespressivo, visto durante (quasi) tutta la durata del film. Soffre. Sicuramente per il figlio che non c’è e che aveva sperato di trovare. Forse anche per la sua vita intera, come l’ha vissuta.

Ancora una volta Jarmush realizza un film minimalista, un road movie intimo molto implicito, dove ciò che vediamo è un paesaggio anonimo e un corpo che si nasconde. Billy Murray è sottile nella sua aria apparentemente annoiata, in realtà angosciata, perché vuota, priva di desideri, in cui tuttavia filtrano ancora in veloci flashback dettagli di emozioni trattenute e desideri erotici non sopiti ( cosce,  volti, nudità, oggetti ), mentre la colonna sonora è, come negli altri film, un mix di rock, jazz, musica classica che dà il senso al viaggio nelle sue variazioni, nei contrappunti e sfumature.

51vNsQFCPFL._SS500BROKEN FLOWERS

Un film di Jim Jarmusch.

Con Bill Murray, Jeffrey Wright, Sharon Stone, Frances Conroy, Jessica Lange. Tilda Swinton, Julie Delpy, Chloë Sevigny, Christopher McDonald, Alexis Dziena

durata 105 min. – USA 2005.


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