“Indizi di felicità” di Walter Veltroni

indizi-di-felicitàdi Maddalena Ferrari

Epicuro in una lettera a Meneceo afferma l’importanza ” da giovani come da vecchi di dedicarci a conoscere la felicità, per sentirci sempre
giovani quando saremo avanti con gli anni e, da giovani, irrobustiti in essa, per prepararci a non temere l’avvenire”. E’ partendo da
questo assunto che Veltroni svolge la sua ricerca sulla felicità, intervistando persone diverse per età, ceto, cultura e soprattutto storia personale.

Il film è poi in sostanza una ricerca sul senso della vita in questo tempo,
i primi anni 2000, che ci hanno già portato in abbondanza tragedie,
dolori, devastazioni. Ed è proprio questo che costituisce la premessa del
documentario, dopo una breve sequenza, ripresa da un telefonino in un
vagone della metro londinese, dove un ragazzo invita i viaggiatori a
cantare “Over the Rainbow”: dalle Twin Towers al fallimento
della Lehman Brothers, dalle guerre in Medio Oriente agli sbarchi dei
migranti, dagli spari al Bataclan al corpicino del piccolo Aylan sulla
spiaggia di Bodrum, da Fukushima al terremoto nell’Italia centrale…

Dopo questo, ecco le persone, che raccontano di sé, che rispondono alle domande dell’autore-intervistatore con trasporto, a volte con entusiasmo. E sono esperienze contraddittorie, di fatica, spesso di dolore : in mezzo al percorso, o a conclusione di esso, indizi di felicità. C’è chi è sopravvissuto ai campi di sterminio, dove hanno perso la vita i propri cari; chi, grande scienziato- ricercatore, ha scoperto il bosone di Higgsi; chi ha debellato una grave malattia…

La ricerca di Veltroni non semplifica, non banalizza.Certo è una ricerca
mirata, non è esaustiva né vuole esserlo. Si sente il punto di vista occidentale, anche se generoso e inclusivo. Non per niente il film termina
con un ballo in una fabbrica dismessa di una coppia, a cui poi si aggiungono altre, al suono di “Singing in the Rain”. Ma ciò che più conta è che il discorso è interlocutorio e la prospettiva complessa.

INDIZI DI FELICITA’

REGISTA: Walter Veltroni

SCENEGGIATURA: Walter Veltroni

FOTOGRAFIA: Davide Manca

MONTAGGIO: Gabriele Gall

MUSICHE: Danilo Rea

PAESE: Italia, 2017


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