Vedendo “On the Milk Road” di Kusturica, , la prima immediata impressione, dopo qualche minuto, è stata: Kusturica (purtroppo) non ha più niente da dire e ripete il suo riconoscibilissimo stile, senza l’invenzione e la fluidità, la leggerezza e la capacità di astrazione simbolica, che lo hanno reso famoso cinematograficamente con film come Ti ricordi di Dolly Bell, Papà è in viaggio di affari, Il tempo dei gitani, Underground.
Una guerra civile, quella dei Balcani, è, infatti, da subito una commedia farsesca; una vicenda amorosa diventa poi sentimentalistica; delle immagini sovrabbondanti e caotiche non ti portano via, come nei suoi primi film, ma si ripetono compiaciute, diventando fastidiose. Ecco, quindi, il falco suo amico che balla, che volteggia, che scruta dall’alto, le oche che starnazzano correndo per infilarsi in vasche del sangue del maiale sgozzato, la gallina che cerca invano di beccarsi davanti a uno specchio, le pecore che saltano per aria, il serpente salvifico che beve latte eccetera, eccetera. Se inizialmente (queste immagini) possono apparire originali, ben presto si ripetono con la pretesa, alcune, di voler essere metaforiche.
La fuga finale di lui (lo stesso Kusturica) con lei (Monica Bellucci), inseguiti da militi col mitra spianato in mano, diventa insopportabile, perché narrativamente troppa lunga e insistita; né appassiona, perché il loro amore è dato non rappresentato e non assurge, come vorrebbe la bella immagine finale dall’alto, a grande simbolo di pace.
On the Milky Road – Sulla Via Lattea
di Emir Kusturica. con Monica Bellucci, Emir Kusturica, Predrag Manojlovic, Sloboda Micalovic, Sergej Trifunovic. Serbia, Messico, USA, Gran Bretagna, 2016, durata 125 minuti.