“Fiore” è un film nato da una precisa documentazione, come dice Claudio Giovannesi, il regista: quattro mesi d’insegnamento volontario al carcere minorile di Casal del Marmo da parte degli sceneggiatori Filippo Gravino, Antonella Lattanzi e dal regista stesso. Tutte le situazione del film nascono, infatti, da esperienze e da suggerimenti diretti dei ragazzi.
Da qui una buona sceneggiatura, che, in una storia d’amore fatta di poche parole, ma soprattutto di sguardi, ha evitato i rischi facili del melodramma o del sentimentalismo.
Una storia d’amore che ha un centro su cui ruota il film: una ragazzina, Daphne, che estorce cellulari, viene scoperta e arrestata, rinchiusa in un carcere minorile, con precedenti penali alle spalle e un riformatorio; una madre assente, un padre affettuoso, ma appena uscito di galera e pieno di problemi.
Una ragazza validamente rappresentata, anche psicologicamente, nella sua istintiva, coatta ribellione, che nasconde nel profondo fragilità e un grande bisogno d’amore.
Daphne Scoccia, attrice esordiente, una Beatrice Dalle italiana?, è bravissima, perché sa rendere con uno sguardo pungente e sottile, disperato e innamorato, ironico e malinconico, rassegnato e ribelle la miriade di stati d’animo che attraversa.
E’ questo ritratto, è questa interpretazione il nucleo potente del film.
La storia d’amore con Josh (Josciua Algeri) è candida, adolescenziale e cinematograficamente credibile, ma senza originalità introspettiva. La musica di Andrea Moscianese e dello stesso regista è efficace nel suo minimalismo. Il finale azzeccato nella sua disperata, impotente, ma aperta sospensione.
FIORE
regia di: Claudio Giovannesi
cast: Daphne Scoccia, Josciua Algeri, Laura Vasiliu, Valerio Mastandrea, Gessica Giulianelli, Francesca Riso, Klea Marku, Tatiana Lepore, Aniello Arena
sceneggiatura: Claudio Giovannesi, Filippo Gravino, Antonella Lattanzi
fotografia: Daniele Ciprì
scenografia: Daniele Frabetti
costumi: Olivia Bellini
musica: Claudio Giovannesi, Andrea Moscianese
Italia 2016
durata: 105′