“Perfetti sconosciuti” di Paolo Genovese

images 1di Laura Menesini

Una cena tra amici: quattro quarantenni che si conoscono da sempre e che poi hanno unito al gruppo anche le mogli, tutti meno uno che si presenta da solo deludendo gli altri che volevano

conoscerne la compagna.

Una cena che finisce al massacro, schema che abbiamo già visto negli ultimi tempi più volte. Però quello che poteva essere un canovaccio noto, sfruttato e ripetuto, diventa invece il piedistallo per un lavoro dal ritmo giusto, sempre pronto a passare da una rivelazione all’altra senza elementi di disturbo, un lavoro che suscita un sorriso molto spesso amaro, grottesco e sarcastico.

Dopo una prima presentazione delle tre coppie, una, i padroni di casa, affermata dal punto di vista economico e sociale, alle prese con la figlia adolescente; una innamoratissima, sposati da poco e una con la suocera in casa la cui presenza ovviamente crea qualche problema. Quando vediamo una moglie togliersi le mutandine per andare a cena a casa di amici col tiramisù in mano, pensiamo che la serata sarà piccante!

Invece sarà un gioco “stupido” a condurre la cena, quello di mettere sul tavolo tutti i telefonini e di rispondere a eventuali messaggi o chiamate  in viva voce.

Le persone che crediamo di conoscere meglio (“nessuno di noi ha segreti”) hanno tutte i loro scheletri nell’armadio e proprio in quel venerdì sera, durante un’ eclisse totale di luna, si faranno vivi suscitando imbarazzi, litigi o addirittura rotture.

Questi telefonini che sono diventati la nostra scatola nera, che ci hanno rubato la nostra privacy, che ci hanno portato a iniziare una chiamata con “dove sei?” anziché col tradizionale “come stai?”, sono anche i nostri confessori, gli strumenti cui spesso affidiamo i pensieri e desideri più nascosti e pertanto, terribilmente pericolosi se letti in pubblico davanti agli amici e ai mariti/mogli.

La vita di tutti sempre più spesso si basa sull’ipocrisia, sul nascondere la polvere sotto il tappeto, sul non voler vedere quello che è chiarissimo a tutti quelli che non sono coinvolti e questo vale per i figli, per i partner, per i familiari in genere e quest’oggetto segreto, personalizzato con tanto di password e chiavi varie, è il nostro amico con la A maiuscola, quello cui confidiamo i nostri segreti più oscuri, quello su cui scriviamo le frasi che non avremmo mai il coraggio di dire a voce alta.

Il film è davvero ben scritto, verosimile, anche se potremmo pensare che in una sera non possono arrivare a tutti così tante comunicazioni imbarazzanti, in un crescendo che tiene sempre in tensione e che ti fa ridere all’inizio ma poi diventa drammatico, satirico, grottesco … insomma un quadro dei nostri tempi!

Il finale stravolge tutto, davvero geniale!

52628PERFETTI SCONOSCIUTI

di Paolo Genovese.

Con Giuseppe Battiston, Anna Foglietta, Marco Giallini, Edoardo Leo, Valerio Mastandrea.

Durata 97 min. – Italia 2016.


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