“Zima” di Cristina Picchi

zimdi Gianni Quilici

Zima è un film documentario, che ci trasporta in un luogo preciso: la Russia siberiana. La Russia più estrema. Siamo in inverno (Zima) e protagonista assoluto è un freddo glaciale: da -20° a -40°, un freddo quasi insostenibile, che rende ardua la stessa esistenza. Distese di neve e di ghiaccio, vento furioso, oscurità permanente per buona parte del giorno, orizzonte per lo più grigio e chiuso. Un universo dove non bisogna avere paura, dove la vita è lotta continua.


get.doE tuttavia non percepiamo Zima come un documentario. Cristina Picchi riesce, infatti, ad intrecciare la “ricerca sul campo” (attività lavorative, riti sociali), necessariamente di approccio realistico, con la ricerca cinematografica. E per ricerca non intendo qui un qualsivoglia sperimentalismo, ma un utilizzo del linguaggio filmico, che, aderendo alla materia filmata, rifiuta il naturalismo: sia dell’immagine che dell’utilizzo della voce; sia della musica che del montaggio, nei loro specifici aspetti e nella loro combinazione.

Ed infatti le voci dei testimoni, quasi sempre fuori campo, sono spesso dolenti e nello stesso tempo distaccate; diventano senza volerlo quasi simboliche di una condizione esistenziale, dove sofferenza, lotta e impotenza continuamente si toccano.

Così pure le immagini evocano le parole, le dilatano a volte, senza banalmente illustrarle. Non solo, ma, come osserva Gianluca Pulsoni su Il manifesto, nella loro oggettività e durata diventano astratte e quasi oniriche come nel bellissimo finale.

Anche il montaggio viene punteggiato secondo una scansione musicale, morbida, quasi invisibile.

E la musica, quando c’è, sottolinea nella sua uniformità la drammaticità di una situazione “al limite”, ma senza accentuarla, perché questa è la condizione normale della quotidianità per chi ci vive da sempre.

“Zima”, infine, ho pensato, sarebbe piaciuto a Pasolini, perché evoca quel cinema di poesia che lui stesso aveva teorizzato e praticato; e immagino che piacerebbe ad un regista come Aleksandr Sukorov, che queste terre ben conosce e che della ricerca linguistica ha fatto una sua ossessione.

ZIMA

Regia: Cristina Picchi

Documentario etnologico/sociale

Russia 2013

Durata: 12 minuti


Lascia un commento