In questo primo film di Tati si respira la vita del paese anni ’50. Saint Sévère, un paese francese in un giorno di festa con bella piazza, porta e mercato medievali, il bar come punto d’incontro e i suoi abitanti tipici di una società contadina: la vecchietta osservatrice, i mattacchioni che amano fare gli scherzi, la bella ragazza timida, i bambini in frotte, i contadini nei campi, galline, mucche, barrocci e calabroni, giostra e banchetti per il giorno di festa.
Un paese rappresentato da Tati tra il naturalistico e il farsesco, con un’ironia affettuosa, accompagnato da musichetta adeguata, che dà, alla visione, calore. Un film come tanti, che di colpo si alza, diventando a noi contemporaneo, per la presenza del postino, Jacques Tati con la sua inseparabile bici, alto, allampanato, impassibile, oggetto privilegiato di burle.
Jacques Tati è, infatti, interprete e regista di formidabili gag. Tre su tutte: Tati ubriaco, che vorrebbe ritornare a casa in bici e si imbatte in una serie continua di ostacoli;la bici che fila via da sola per strada; la corsa con un gruppo di ciclisti.
Sono gag straordinarie per la velocità, la rigorosità dei tempi nella rapidissima successione delle immagini. C’è in Tati un po’ della lezione di Buster Keaton: l’impassibilità del volto, l’atletismo del corpo, la scelta dei tempi nella gag, la presenza di oggetti come ostacoli da superare.
GIORNO DI FESTA(Jour de fête)
REGIA: Jacques Tati
INTERPRETI: Jacques Tati, Guy Decomble, Paul Frankeur, Danta Relli
DURATA: 76′ (b/n) e 79′ (col.)
ORIGINE: Francia 1949 (1967 vers. Colorizzata da Tati; 1994 vers. A colori restaurata)