di Mimmo Mastrangelo
Da qualche giorno nella sale italiane Solving di Giovanni Mazzitelli film, che affronta la crisi che vivono gl imprenditori italiani. Un racconto che non va contro gli operai… anzi.
“Se noi abbiamo valore è perché sono gli altri che ci danno valore”. Questa frase, riportata nella “Fenomenologia dello spirito” di Hegel e ripresa ne “L’essere e il nulla” di Sartre, la cita il sociologo Franscesco Alberoni nel docu-film “Solving” del napoletano Giovanni Mazzitelli.
Uscito da due giorni in sole tredici sale italiane (otto in Campania), il film è un pugno allo stomaco in quanto racconta la crisi economica (e, dunque, i tanti fallimenti aziendali, le famiglie rovinate, i suicidi…) dal punto di vista degli imprenditori, ma non è un’opera che va contro gli operai. Tutt’altro, Giovanni Mazzitelli (ha sceneggiato in passato l’intrigante mokumentary Vitriol di Francesco Afro De Falco ) piuttosto con uno sguardo attento e funzionale apre un focus su come l’attuale recessione ( senza precedenti ) non lasci tregua, stritola tutti senza fare distinzione di ruolo o ceto.
Prodotto da Salvatore Mignano – un imprenditore napoletano che, una volta visto andare in fumo la propria azienda, ha deciso di investire follemente nel cinema, comparto più inguaiato di molti altri –
Solving scava nell’intimo e mette a nudo il malessere, lo stato d’animo di una figura professionale non più forte socialmente come poteva essere un tempo, settantacinque minuti di pathos che non permettono alcuna distrazione per quanto è “appiccicoso” il tema in trattazione, specie quando a parlare è Tiziana Morrone, la vedova dell’artigiano bolognese Giuseppe Campaniello, che si diede fuoco per protesta nel 2012 davanti all’entrata dell’Agenzia dell’Entrata del capoluogo romagnolo. Ed insieme a quella della signora Morrone (che amareggiata dice di sentirsi nel suo Paese solo un numero di protocollo) e di Francesco Alberoni, ci sono le testimonianze dell’economista Sergio Luciano e del giornalista Rai Franco Di Mare, quest’ultimo si sofferma sul concetto di crisi, sul termine che ha un’origine greca e che vuole significare scelta, opportunità e quindi un’ accezione completamente opposta a come comunemente si intende.
Ma altrettanto forte (e realistica) è la presenza sullo schermo dello stesso Salvatore Mignano, specie quando deve comunicare l’ansia e l’amarezza che vive un imprenditore se è pressato dalle banche e dai creditori o se deve annunciare ai propri dipendenti la necessità di ricorrere ai licenziamenti.
Molto applaudito ad una proiezione a Los Angeles e premiato come miglior film all’ultima edizione del Festival della Ciociara di Frosinone dedicato a Nino Manfredi, Solving è una di quelle opere che fanno bene a tutto il cinema e danno, in questo momento, ancora più azzurro al cielo della bella stagione che sta vivendo il documentario italiano. Se ha qualche sbavatura di regia e costruzione questa passa inosservata, tanto è forte (e attuale) il dramma che presenta.
Solving
Un film di Giovanni Mazzitelli. Con Francesco Alberoni, Franco Di Mare, Sergio Luciano, Tiziana Marrone, Salvatore Mignano.
durata 75 min. – Italia 2013