Una famiglia in Grecia con marito e moglie già anzianotti e con una figlia, che ha ben 4 figli senza un padre: due adolescenti, un bambino e una bambina. Una delle due adolescenti si getta, quasi imperturbabile, dalla terrazza sfracellandosi al suolo. Una famiglia della piccola borghesia, apparentemente, come si usa dire, normale. Non è così. Il regista svela progressivamente le parentele e la realtà dei rapporti.
All’inizio vediamo un padre-nonno padrone autoritario fino al sadismo, senza che ci sia, da parte degli altri, (quasi) alcun segno di ribellione.
Miss Violence ha il suo pregio nella geometrica ferocia e asciuttezza, che lascia, in gran parte, immaginare gli orrori. Esso rimane, tuttavia, rinchiuso nei fatti, non riesce ad ampliarsi a diventare metafora, visione del mondo più grande.
Per un verso i protagonisti, e le loro interpretazioni (bravi tutti, in particolare Themis Panou, coppa Volpi a Venezia). rimangono credibili; per un altro, però, essi rimangono quasi caso patologico, che poco ci riguarda.
Non c’è nei personaggi e nei loro rapporti alcuna dialettica sia pure in negativo. Da un lato il patriarca con la sua calcolata, inflessibile depravazione; dall’altra le donne nella loro apatica, alienata sottomissione.
La chiusa del film ha un suo senso, che risulta tuttavia meccanico. Vendetta è stata fatta. Nasce una nuova mamma-padrona. Ancora, come sempre, nessuna lacrima, nessuna ribellione. Una distanza quella di Alexandros Avranos, che sa di operazione a tavolino più che di vita.
Regia:Alexandros Avranas
Sceneggiatura:Alexandros Avranas, Kostas Peroulis
Musiche: Reni Pittaki
Fotografia: Olympia Mytilinaiou
Montaggio: Nikos Helidonidis
Costumi: Despoina Cheimona
Cast
Padre: Themis Panou
Eleni: Eleni Roussinou
Myrto: Sissy Toumasi
Alkmini: Kalliopi Zontanou
Filippos: Konstantinos Athanasiades
Angeliki: Chloe Bolota
Anno: 2013
Nazione: Grecia
Durata: 99 min