Marco Ferreri: una storia moderna
Quest’anno abbiamo il piacere di presentare, insieme alla Fondazione Banca del Monte, una rassegna di uno dei più grandi registi italiani del ‘900: Marco Ferreri.
Pochi registi come Ferreri hanno saputo intuire, cogliere, raccontare i grandi cambiamenti del costume. E Ferreri lo ha fatto senza rinunciare alle ricchezze dell’immaginazione, né alla maestria cinematografica: i suoi film anticonformisti, provocatori, anarchici, sardonici, crudeli, sempre all’avanguardia, possono essere visti oggi come documenti profondi dell’epoca.
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Fondazione San Micheletto.
Lunedì 13 gennaio 2014 Una storia moderna – L’ape regina di Marco Ferreri con Ugo Tognazzi, Marina Vlady, Riccardo Fellini. durata 90′ min. – Italia 1963.
Borghese quarantenne si accasa con bella, brava, illibata e cattolicissima che lo sfianca col suo desiderio ardente di avere un figlio… Primo film italiano di Ferreri, denunciato e sequestrato dalla censura che impose tagli e modifiche ai dialoghi. È un grottesco paradossale sulla famiglia, il matrimonio e l’ideologia clerical-borghese che impregnano l’Italia. Divertente e quietamente feroce. Nastro d’argento del migliore attore a Ugo Tognazzi.
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Fondazione Banca del Monte
Venerdì 17 gennaio 2014: Marcia nuziale di Marco Ferreri di Marco Ferreri con Ugo Tognazzi, Gaia Germani, Alexandra Stewart. durata 82′ min. – Italia, Francia 1966.
Quattro episodi satirici su famiglia e matrimonio: una casalinga logorata dalle faccende domestiche nega le sue grazie al marito; una coppia di americani stila una tabella per regolamentare gli amplessi ecc, ecc. Si parte da uno scherzo per arrivare a una beffarda anticipazione avveniristica. Quasi un compendio del primo Ferreri, intento a descrivere con feroce precisione le aberrazioni causate dall’uso rituale e strumentale di un istituto, come il matrimonio, di cui non si sanno più perseguire i fini. Ridotto alla durata attuale dalla censura che impose 8 minuti di tagli.
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Fondazione San Micheletto
Lunedì 20 gennaio 2014 : L’harem di Marco Ferreri con Carroll Baker, Renato Salvatori, Gastone Moschin. durata 96′ min. – Italia 1967
L’emancipata Margherita riunisce in una villa a Dubrovnik un harem alla rovescia: tre amanti e un amico omosessuale con le mansioni di eunuco. Ma i maschietti si alleano, la riducono al ruolo di casalinga finché la precipitano in mare. Primo film a colori di Ferreri, segna una svolta nel suo itinerario: si passa dalla commedia di costume al grottesco quasi metafisico. Girato contro la sceneggiatura (scritta con Raphael Azcona) e montato contro il modo con cui era stato girato. Diseguale, dissonante esempio di cinema della crudeltà.
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Fondazione Banca del Monte
Venerdì 24 gennaio: Dillinger è morto di Marco Ferreri. Con Michel Piccoli, Annie Girardot, Anita Pallenberg, Gino Lavagetto, Carole André. durata 95′ min. – Italia 1969.
Rientrato in casa mentre la moglie dorme, un ingegnere-designer si prepara una ricca cenetta. Trova una vecchia pistola, la rimette in ordine, si proietta filmini, scivola nel letto della cameriera… Forse il miglior film di Ferreri in assoluto. Nelle apparenze di un esercizio di stile quasi sperimentale è un notturno happening sulla nevrosi, l’alienazione e l’orrore del quotidiano. Astratto e, insieme, concretissimo.
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Fondazione San Micheletto
Lunedì 27 gennaio: Il seme dell’uomo di Marco Ferreri. Con Annie Girardot, Anne Wiazemsky, Marco Margine, Marco Ferreri. durata 113′ min. – Italia 1969.
Superstiti di una misteriosa “peste”, Cino e Dora si rifugiano in una casa in riva al mare. Lui raccoglie i residui della civiltà distrutta; lei si occupa della sopravvivenza. Lui vorrebbe dei figli: l’umanità deve continuare. Lei si rifiuta. Favola apocalittica che invoca il dissolvimento dell’umanità aberrante è messa in immagini nella spoglia messinscena di un dramma beckettiano. La pochezza dei mezzi diventa stile. Lo scheletro candido della balena è bello come una scultura di Henry Moore. Il nichilismo di Ferreri tocca qui uno dei suoi vertici.
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Fondazione Banca del Monte
Venerdì 31 gennaio: L’udienza di Marco Ferreri con Enzo Jannacci, Claudia Cardinale, Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Michel Piccoli, Alain Cuny. durata 112′ min. – Italia 1971.
Amedeo (Jannacci), mite ufficiale in congedo, va a Roma per parlare col Papa, a quattr’occhi. Ci prova inutilmente per mesi… Kafka (Il castello) c’è, ma è lontano. Tutto è realistico e diretto, anche se può essere una sola grande metafora, leggibile a 3 livelli: sul potere; sulla religione; su un’affannosa e tormentata ricerca del padre. Tenero e atroce, allegramente beffardo nei toni e amaro nel fondo, tutt’altro che pessimista, ha la traiettoria di una sassata. Film importante e sottovalutato.
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Fondazione San Micheletto
Lunedì 3 febbraio: L’ultima donna (VHS) di Marco Ferreri con Michel Piccoli, Gérard Depardieu, Ornella Muti, Renato Salvatori. durata 108′ min. – Italia, Francia 1976.
Sullo sfondo di un paesaggio industriale senza storia, Giovanni (Depardieu), ingegnere disoccupato, vive solo col figlio Pierino dopo che la moglie se n’è andata. Cerca di ricostruire un nucleo familiare con la puericultrice Valeria (Muti) che, non a torto, gli rinfaccia di essere un fallocrate possessivo… “Quello che è centrale nel film è la forza dirompente che possiede ogni situazione, quasi ogni scena” (Paolo Mereghetti).
Venerdì 7 febbraio: La grande abbuffata di Marco Ferreri con Ugo Tognazzi, Michel Piccoli, Marcello Mastroianni, Philippe Noiret, Andréa Ferréol. durata 132′ min. – Italia, Francia 1973
Grande film profetico. Quattro amici, un giudice (Noiret), un pilota di linea (Mastroianni), un ristoratore (Tognazzi), un produttore TV (Piccoli) si riuniscono in una villa decisi a compiere un quadruplice harakiri gastronomico-erotico. Li accompagna un’insaziabile e materna maestra (Andrea Ferréol). Grande successo internazionale (di scandalo) di Ferreri. Questo apologo iperrealista ha gli scatti di una buffoneria salace e irriverente, i toni furibondi di una predica quaresimalista e, insieme, l’empietà provocatrice di un pamphlet satirico. La sua forza traumatica risiede nella calma lucidità dello sguardo, e nell’onestà di un linguaggio che Ferreri conserva anche e soprattutto quando non arretra davanti a nulla.
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Fondazione San Micheletto
Lunedì 10 febbraio: Ciao Maschio di Marco Ferreri con James Coco, Marcello Mastroianni, Gérard Depardieu, Geraldine Fitzgerald. durata 100′ min. – Italia 1978.
In una New York metastorica l’elettrotecnico Lafayette è in rapporto con il megalomane direttore di un museo delle cere di Roma antica, un solitario anarchico italiano, un gruppo di femministe teatranti e soprattutto con un piccolo scimpanzé di cui diventa padre putativo. Film catastrofico, quietamente ottimista, è ricco di situazioni e invenzioni. Una favola angosciosa e ilare che s’avvale di una New York magica e allucinante, come vista dall’oblò di un’astronave.
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Fondazione Banca del Monte
Venerdì 14 febbraio: Chiedo asilo di Marco Ferreri con Dominique Laffin, Roberto Benigni, Carlo Monni, Chiara Moretti, Franco Trevisi. durata 110′ min. – Italia 1979.
Roberto, maestro d’asilo, è accolto bene dalle colleghe, amato dai bimbi, ma ostacolato dai genitori che non capiscono i suoi rapporti con i loro figli. Nasce un legame particolare con un bimbo psichicamente disturbato. M. Ferreri ha fatto un film aperto, una straordinaria favola che va in cerca di sé stessa passando dentro le scene del quotidiano e della finzione e seguendo la non-storia di un Benigni delicato e struggente.
Lunedì 17 febbraio 2013: Storie di ordinaria follia di Marco Ferreri con Ben Gazzara, Susan Tyrrell, Ornella Muti, Tanya Lopert, Katia Berger. Italia 1981. durata 107′ min.
Los Angeles, fa da sfondo a un universo di sconfitti, dementi, dannati dove si aggira Charles (Gazzara), scrittore, bevitore, scopatore. È la storia delle sue esperienze etiliche e sessuali, ma anche del suo amore per Cass (Muti), puttana bellissima e disperata con una vocazione autodistruttiva. Dall’incontro tra due poeti scellerati, Charles Bukowski e Marco Ferreri è nato un film tenero, struggente, tristissimo: il primo film d’amore di un romantico che negava di esserlo, il suo più semplice e trasparente, pur con punte grottesche e crudeli.
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Fondazione San Micheletto
Lunedì 24 febbraio: Come sono buoni i bianchi di Marco Ferreri con Michel Piccoli, Michele Placido, Maruschka Detmers, Juan Diego. durata 98′ min. – Italia, Francia 1988.
Su cinque autocarri una spedizione umanitaria internazionale porta aiuti alimentari alle popolazioni affamate del Sahel. Finisce male… Film estremo, radicale nell’irrisione del terzomondismo, della carità come business, del mal d’Africa come rimorso, tormento, paura delle anime belle europee. Notevole per la sincerità della rabbia ferreriana, madre di un sarcasmo ironico e sornione, e per la traslucida trasparenza dello stile. Interessante persino nei suoi difetti. Divertente,ma si ride verde. Fu inevitabilmente un insuccesso commerciale.