Inizialmente una commedia giovanilista. Un gruppo di ragazze e ragazzi della media borghesia viziati e superficiali, pur con le diverse sfumature; una villa sugli scogli del mare di uno di loro, Domenico, che approfitta dell’assenza dei (pare severissimi) genitori; i desideri e le frustrazioni, i giochetti e le battutacce, i sentimenti e la sessualità, la cocaina e i tuffi in mare. C’è però anche il diverso, Guido, che risulta fuori luogo per il suo aspetto trascurato, per i modi goffi, per interventi aggressivi e a sproposito. Da qui la tragedia. Da qui il problema: assumersi la responsabilità o fuggirne? Da film giovanilista a film drammatico con venature noir, ma per carità Hitchcock c’entra poco.
Dispiace dirlo, ma Tummolini, dopo l’intenso e poetico film d’esordio L’altro pianeta, qui non si dimostra all’altezza dei suoi propositi. Non ci riesce perché non coglie l’intimo dei personaggi o non va oltre la loro banalità.
Una questione di sceneggiatura, di stile da fiction televisiva e (forse) anche di interpretazioni deboli.
Guido, anche se ha una fisionomia psico-fisica immediatamente riconoscibile, rimane una vittima con motivazioni regressive e coatte molto fragili; la figura del giardiniere (Antonello Fassari), che appare come una sorta di coscienza misteriosa e minacciosa, risulta tuttavia irrisolta, perché non interagisce mai con i giovani. Ne’ il leader del gruppo, Fabrizio, cinico e ambizioso, assurge a figura emblematica del male.
Il personaggio più indovinato rimane forse il ballerino Manuel, riconosciuto per aver vinto un popolare show televisivo, che sotto l’apparenza parodistica rivela vigliaccheria e arrivismo, fragilità e solitudine. Bravo come attore nella sua comparsata Antonio Merone, che disegna un personaggio ironico e quasi assente.
E’ curiosamente un film che finisce quando invece dovrebbe continuare. A differenza dell’ultimo film di Kiarostami, Qualcosa da amare, che pur terminando bruscamente nel pieno dell’azione, lascia risonanze metaforiche che, vanno oltre i protagonisti, L’estate è già finita ci dice certamente che tutti fuggono dalla loro responsabilità, ma questa scelta è così lineare, così priva di contrasti che possiamo pensare “ma a noi che c’importa?”
L’estate sta finendo
di Stefano Tummolini.
Con Andrea Miglio Risi, Marco Rossetti, Giuseppe Tantillo, Nina Torresi, Nathalie Rapti Gomez, Ilaria Giachi, Fabio Ghidoni, Stefano Fardelli, Lucia Mascino, Antonio Merone, Antonello Fassari, Tiziana Avarista, Lino Guanciale, Chiara Calpini
Drammatico, durata 98 min. – Italia 2013.