Gabriele Salvatores torna su un tema a lui caro: il legame tra padre e figlio ( tale è il rapporto tra nonno e nipote nel film ) che si intreccia con l’amicizia di due ragazzi. In questo caso, la famiglia “Siberiana”, sorta di clan mafioso, che controlla una zona tra Moldavia e Ucraina, ha al suo vertice il nonno Kuzya, figura autorevole e autoritaria, che impone alla “famiglia” e al nipote un codice di regole, la cui illegalità, o a-legalità, si uniscono a dei principi e ad un senso di solidarietà comunitaria, che suppliscono alla lontananza o ambiguità delle istituzioni statali. Il tema, si può osservare, non è molto originale. Comunque, dato che la vicenda narrata, tratta da un romanzo di Nicolai Lilin, si svolge negli anni che immediatamente precedono e seguono il crollo dell’URSS, assistiamo ad un degrado della situazione, con il diffondersi di una delinquenza puramente affaristica, legata a droga e prostituzione, completamente priva di regole di rispetto e di onore.
Il regista ha un approccio serio e meditato con i fatti narrati e con la loro collocazione storica, dandoci un quadro convincente di una realtà antropologica in trasformazione; questo è l’aspetto più interessante del film, che si avvale di apporti tecnici di qualità, quali la fotografia incisiva cromaticamente pregnante di Italo Petriccione, la musica di Mauro Pagani, le interpretazioni degli attori, soprattutto il nonno di John Malkovich e il nipote Kolima ( da adulto ) di Arnas Fedaravicius, attore lituano agli esordi, con un bel volto duro. E’ ammirevole poi la maestria registica di Salvatores: la sequenza della giostra è spettacolare e miracolosamente sospesa.
La sceneggiatura non sempre è pregnante e si adegua spesso a mostrare i fatti, senza dare loro spessore o complessità.
EDUCAZIONE SIBERIANA
di Gabriele Salvatores
Interpreti:
Arnas Fedaravicius (Kolima)
Vilius Tumalavicius (Gagarin)
John Malkovich (Kuzja, il Nonno)
Peter Stormare (Ink)
Eleanor Tomlinson (Xenja)
Jonas Trukanas (Mel)
Soggetto: Nicolai Lilin (da un suo libro), Stefano Rulli, Sandro Petraglia
Sceneggiatura: Stefano Rulli, Sandro Petraglia, Gabriele Salvatores
Musiche: Mauro Pagani
Montaggio: Massimo Fiocchi
Chiara Vullo (Assistente)
Costumi: Patrizia Chericoni
Scenografia: Rita Rabassini
Fotografia: Italo Petriccione
Suono: Gilberto Martinelli
Italia 2013. Durata: 110 min-