Il film prende spunto dalla vicenda di Eluana Englaro; gli ultimi drammatici giorni di vita della donna sono il fatto che rimane sullo sfondo e intorno al quale ruotano, collegati direttamente o no ad esso, diversi episodi. Il tema della fine vita è di quelli roventi, che ha provocato e provoca spaccature tra diversi schieramenti ideologici e politici ed anche al loro interno; Bellocchio si propone una riflessione tesa a cogliere, nonostante la scelta di campo, lo spessore e le sfaccettature del problema. Ed anche in quest’opera troviamo il solito piglio mosso, energico e nervoso del ritmo narrativo, il solito approccio alle figure dei protagonisti che li scolpisce nella loro bellezza di visi e di corpi, la consueta intensità negli incontri-scontri tra diversi vissuti. Bello, ad esempio, il personaggio interpretato da Isabelle Huppert, pur inserito in un episodio discutibile: la grande attrice, che ha rinunciato a tutto per accudire la figlia in coma, passando nei suoi spostamenti davanti ad uno specchio, rivolge , per abitudine e quasi non volendo, uno sguardo fugace alla propria immagine riflessa e di fatto ne controlla lo stato, con desiderio e paura. In egual misura toccante appare l’immagine della donna ammalata, che, in un biancore accecante del volto posato sul guanciale, sussurra al marito che è stanca, desidera morire.
Tuttavia la struttura generale non convince, con quegli episodi giustapposti e troppo esemplari. Particolarmente debole risulta la vicenda del medico, che veglia giorno e notte la bella tossicodipendente. E la storia “portante” del film, che ambisce ad essere la più complessa e racconta personaggi che hanno un coinvolgimento nella vicenda Englaro, non ha motivazioni autonome: il senatore PdL (ruolo in cui Toni Servillo dà il meglio di sé come interprete discreto e mobile ), al centro di manovre, pressioni e ricatti da parte del suo partito, in vista del voto in parlamento, in crisi di coscienza, legata anche al vissuto personale, e per di più con una figlia cattolica integralista, che si unisce ai manifestanti per la vita e che si innamora di un ragazzo del fronte opposto…Tutto troppo intricato ed esplicito per far vivere la stringente contraddittorietà del reale.
Titolo originale Bella addormentata
Regia: Marco Bellocchio
Sceneggiatura: Marco Bellocchio, Veronica Raimo, Stefano Rulli
Fotografia: Daniele Ciprì
Montaggio Francesca Calvelli
Musica: Carlo Crivelli
Cast: Toni Servillo, Isabelle Huppert, Alba Rohrwacher, Michele Riondino, Pier Giorgio Bellocchio, Maya Sansa, Brenno Placido, Fabrizio Falco, Gian Marco Tognazzi, Roberto Herlitzka, Gigio Morra
Anno: 2012
Durata: 115′
Origine: Italia