di Davide Benedetto
Tre padri separati: dalla vita, dai propri sogni, dai figli: tre uomini più o meno dissoluti, ma ugualmente disastrati, sfumature diverse della stessa drammatica e comica immaturità: la dissennatezza, l’inseguimento dell’adolescenza, il rassegnato declino della speranza.
Tre uomini diversi, coinquilini per caso e per necessità, le cui vicende si incrociano e si incastrano in un anonimo appartamento romano, una grigia terra di nessuno popolata di quotidiane rinunce e ingenue furbizie, dove l’unico incerto orizzonte è arrivare alla fine del mese.
Ostinatamente aggrappati ai rottami d’un passato idealizzato, i nostri s’affannano ogni giorno alla ricerca della perduta dignità, per ritrovarsi poi la sera e smascherare a vicenda le pietose bugie e le giornaliere miserie dell’arte d’arrangiarsi per sperare, soltanto aspettando, che le ferite si chiudano.
Imbottigliati nella loro fragilità affettiva, i tre sgangherati single rifiutano di capire di dover ripartire da se stessi, dai propri fallimenti e dalle proprie menzogne, intrappolandosi da soli in un carosello di piccole infelicità, a tratti malinconiche a tratti esilaranti.
Riflessione ironica con occasionali fughe nel genere oggi le comiche, questo film vorrebbe ricordarci che siamo sempre artefici e troppo spesso carnefici della nostra e dell’altrui felicità, che l’unica via è prendere atto della realtà e ripartire da lì, chi primo lo fa prima ricomincia a camminare. E che a salvarci, se lo vogliamo, sono spesso i nostri figli, che hanno bisogno sempre e comunque di noi, peccatori o santi che si sia.
Tutto giocato sui tre protagonisti, quasi teatrale per ambientazione e non sempre equilibrato nei ruoli e nei dialoghi, il film respinge al margine gli altri personaggi, riuscendo a volte un po’ soffocante e scivolando nello stereotipo, nell’ovvio.
Qualche gag troppo sfruttata, un certo elementare buonismo nel rendere i drammi personali dei tre naufraghi sentimentali, la rigidità narrativa fanno di questo film un po’ un’occasione mancata.
Ovviamente splendida la colonna sonora.
REGIA: Carlo Verdone
SCENEGGIATURA: Carlo Verdone, Pasquale Plastino, Maruska Albertazzi
ATTORI:
Carlo Verdone, Micaela Ramazzotti, Pierfrancesco Favino, Marco Giallini, Diane Fleri, Nicoletta Romanoff, Nadir Caselli, Valentina D’Agostino, Maria Luisa De Crescenzo, Giulia Greco, Gabriella Germani, Roberta Mengozzi
Ruoli ed Interpreti
FOTOGRAFIA: Danilo Desideri
MONTAGGIO: Antonio Siciliano
MUSICHE: Gaetano Curreri, Fabio Liberatori
PRODUZIONE: Aurelio De Laurentiis & Luigi De Laurentiis
DISTRIBUZIONE: Filmauro
PAESE: Italia 2012
DURATA: 119 Min
Mary said,
Marzo 18, 2012 @ 16:50“siamo sempre artefici e troppo spesso carnefici della nostra e dell’altrui felicità, che l’unica via è prendere atto della realtà e ripartire da lì, chi primo lo fa prima ricomincia a camminare.”
“a salvarci, se lo vogliamo, sono spesso i nostri figli, che hanno bisogno sempre e comunque di noi, peccatori o santi che si sia.”
Ho visto il film, concordo pienamente.
Ho provato una grande antipatia per il personaggio dell’immobiliarista…