Complesso S. Micheletto -Lucca-
ore 21.30
Se si dovessero indicare i più grandi registi della storia del cinema, uno di questi sarebbe sicuramente Luis Buñuel. Ma quanti tra i giovani e giovanissimi di oggi lo conoscono, quanti hanno visto i suoi capolavori? Da questa esigenza nasce questo mini-ciclo: per i giovani, ma anche per chi lo conosce e vuole ri-visitarlo.
Scriveva di lui Alberto Moravia: “ Buñuel è uomo di sinistra, di una sinistra libertaria, anarchica, blasfema; ma è anche un cattolico o meglio un vecchio cristiano iberico. Buñuel è un realista, di un realismo frontale, violento, duro, ingenuo; ma è anche un fantastico, un magico, un surrealista visionario alla maniera di Goya e di Dalì”. E verrebbe da aggiungere divertito e divertente, leggero e libero.
Lunedì 5 Marzo-
Un chien andalou di Luis Buñuel con Simone Mareuil, Pierre Batcheff, Luis Buñuel, Salvador Dalí. Francia 1929. durata 16 min.
Introduce il ciclo Gianni Quilici
Il primo provocatorio film di Buñuel costituisce il tentativo di tradurre in linguaggio cinematografico, con la collaborazione di Salvador Dalì, il Primo Manifesto Surrealista di André Bréton. E’ preceduto da un prologo, celeberrimo e choccante, nel quale appare lo stesso Buñuel che affila il rasoio col quale taglierà orizzontalmente un occhio femminile.
Las Hurdes, di Luis Buñuel. Documentario, b/n – Spagna 1932. durata 27 min.
Documentario sulla zona montagnosa delle Hurdes, un centinaio di km a sud-ovest di Salamanca, una delle regioni, allora, più povere e arretrate della Spagna, abitata da gente che la miseria, le malattie, gli incesti aveva ridotto a larve subumane. Film di contrasti: la violenza delle immagini, degne di Goya, ha come contrappunto l’apparente indifferenza del commento del poeta Pierre Unik e la musica di Brahms (4ª Sinfonia op. 98 in mi min.).
Simon del deserto di Luis Buñuel
con Claudio Brook, Silvia Pinal, Hortensia Santovena, Jésus Fernández. Messico 1965. Durata: 42 min.
Il monaco Simone dopo aver passato sei anni della sua vita a meditare in cima a una colonna nel deserto siriano, viene tentato dal Diavolo che alla fine lo trasporta nel xx secolo a bordo di un jet e lo abbandona in una discoteca di New York. Film fortemente ironico ed eccentrico. Il finale è uno dei più cattivi della storia del cinema.
Lunedì 12 marzo 2012
L’angelo sterminatore di Luis Buñuel. Con Silvia Pinal, Enrique Rambal, Jacqueline Andere, José Baviera. durata 95 min. – Messico 1962.
Un gruppo dell’alta borghesia messicana si riunisce in un salone ma non può più uscirne, bloccato da una forza misteriosa. E nessuno può entrare. Quando l’incantesimo si rompe, si ritrovano in una chiesa. È una commedia nera ricca di acri succhi antiborghesi e anticlericali. In questa vicenda onirica, in questo mostruoso giro di atti mancati, il surrealismo di Buñuel si manifesta in tutta la sua ricchezza fantastica.
Lunedì 19 marzo 2012
Tristana di Luis Buñuel. Con Catherine Deneuve, Fernando Rey, Franco Nero – Spagna 1970. durata 105 min.
Toledo, 1929: un’orfana deliziosa (Catherine Deneuve) viene affidata a un anziano tutore, don Lope, ateo e cavalleresco, acrobata dell’ipocrisia, con una debolezza di fondo: la mania delle donne…Tristana , un’opera dove la metafora splende di singolare chiarezza con sequenze sorprendenti e geniali.
Lunedì 26 marzo 2012
Il fascino discreto della Borghesia di Luis Buñuel
con Fernando Rey, Delphine Seyrig, Bulle Ogier, Michel Piccoli, Stéphane Audran. Francia 1972. Durata: 104 min.
Due famiglie benestanti si invitano a vicenda a cene e pranzi, ma sono perennemente interrotte da poliziotti, eclesiastici, militari, rivoluzionari. .. Giù il cappello per questa opera d’arte che ha fatto la storia del cinema, che ci fa sorridere, ma di un riso amaro. La sua mano di artista ha acquistato una leggerezza, una capacità evocativa, una saggezza poetica addirittura stregonesche.
Lunedì 2 Aprile 2012
Quell’oscuro oggetto del desiderio di Luis Buñuel
con Julien Bertheau, Fernando Rey, Carole Bouquet, Angela Molina. Francia 1977. Durata: 99 min.
Marco Vignolo Gargini leggerà dei passi del libro “Dei miei sospiri estremi” di Luis Buñuel.
Un ricco borghese s’innamora di Conchita, una ragazza molto più giovane di lui, povera ma bella, ballerina di flamenco di Siviglia. L’unicità del film è data dalle due attrici nello stesso ruolo. Ognuna di loro appare senza un criterio, aggiungendo spessore e mistero al personaggio. Film enigmatico, seminato di trabocchetti, false piste, scherzi, inganni che offrono pane per i denti dello spettatore con la smania dell’interpretazione. E film sul desiderio: le sue perversioni, le sue frustrazioni. Un’opera divertente, libera, felice.