di Gianni Quilici
“Come poter realizzare un film su Parigi”, ho pensato che Woody Allen avesse pensato “in cui poter dichiarare il mio amore, evitando la metropoli attuale troppo simile ad un cliché di cartoline illustrate, turistiche, viste e riviste, senza mistero, ne’ un briciolo di possibile esaltazione?”.
Ecco, la prima grandezza di Woody Allen è nella scrittura e nel pensiero che sottende ad essa: partire da una vacanza a Parigi di uno sceneggiatore hollywwodiano con aspirazioni letterarie insieme ad una fidanzata bionda, bella e eccitante, ma consumistica, intrappolato da una compagnia noiosa con un professore universitario enciclopedico e pedante, con il padre di lei, uomo d’affari indisponente e reazionario, ed essere invitati, però, senza una qualsiasi ragione, su una macchina d’epoca e trovarsi magicamente nella mitica Parigi degli anni ’20 con alcuni dei suoi grandi protagonisti: Fitzgerald e Zenda, Hemingway e Gertrude Stein, Picasso e Man Ray, Bunuel e Dalì, per ritornare al mattino alla solita compagnia noiosa e lontana dalle proprie emozioni.
Tutto quanto con un montaggio naturale (viene da pensare all’ultimo Buñuel), in cui, scivolando da un decennio all’altro, ci si inoltra anche nella Belle époque, con Gauguin e Lautrec, e perfino, con un guizzo imprevedibile di comica immaginazione, nella monarchia assoluta.
Questa invenzione consente a Woody Allen di creare un’atmosfera di magico realismo, in cui sa cogliere nelle psicologie di questi grandi artisti gli aspetti più parodistici e irriverenti: il machismo di Hemingway e di Picasso, il surrealismo stralunato di Dalì, l’avanguardismo modernista di Man Ray, il maternalismo letterario autoritario di Gertrude Stein, e giocare con un perplesso Buñuel, suggerendogli la storia dell’ Angelo sterminatore... Un tocco cinematografico al tempo stesso affettuoso e ironico, con battute e gag a raffica, che toccano punte irresistibilmente comiche, in modo particolare, nell’incontro surrealistico con Salvador Dalì e Man Ray.
Non è però un film nostalgico, o meglio, se la nostalgia può essere suggerita, essa è superata da un presente con cui il protagonista deve fare continuamente i conti. Un finale difficile, ma azzeccato, in linea con lo stile della pellicola. Lo scrittore romantico, che cerca la Parigi dei suoi miti estetici, non può non rimanere disilluso, così come lo spettatore che lo ha seguito. Ed infatti nella Parigi illuminata e solitaria dei suoi ponti sulla Senna, solo, senza macchine d’epoca che si fermino e lo trasportino oltre il Tempo, ecco che avanza una ragazza giovane e carina, dolce e bionda, altre volte da lui intercettata. Inizia a piovere, ma cosa c’è di più bello che passeggiare insieme a Lei, a Parigi sotto la pioggia, come tante volte aveva fantasticato…?
Un’ultima ironica e affettuosa immagine di un film, che ha l’energia intellettuale e visiva, musicale e scenografica, malinconica e comica di mantenersi ad un livello stilisticamente alto fino alla fine.
Un piccolo capolavoro di leggerezza e profondità, di grazia e di sarcasmo, assecondato da interpreti azzeccatissimi, anche nei loro “travestimenti”. Un particolare riferimento a Owen Wilson (il protagonista), Rachel McAdams (la fidanzata) Adrien Brody (Dalì), Michael Sheen ( il professore pedante), Katley Bates (Gertrude Stein), Corey Stoll (Hemingway), Marion Cotillard (Adriana, una delle donne di Picasso, di Modigliani).
MIDNIGHT IN PARIS
Regia Woody Allen
Soggetto Woody Allen
Sceneggiatura Woody Allen
Interpreti e personaggi
Owen Wilson: Gil
Rachel McAdams: Inez
Kathy Bates: Gertrude Stein
Adrien Brody: Salvador Dalí
Marion Cotillard: Adriana
Michael Sheen: Paul
Gad Elmaleh: Detective Tisserant
Kurt Fuller: John
Tom Hiddleston: F. Scott Fitzgerald
Alison Pill: Zelda Fitzgerald
Carla Bruni: Guida del museo
Yves Heck: Cole Porter
Mimi Kennedy: Wendy
Léa Seydoux: Gabrielle
Daniel Lundh:Juan Belmonte
Adrien de Van: Luis Buñuel
Marcial Di Fonzo Bo: Pablo Picasso
Corey Stoll: Ernest Hemingway
Doppiatori italiani
Massimiliano Manfredi: Gil
Chiara Colizzi: Inez
Ludovica Modugno: Gertrude Stein
Neri Marcorè: Salvador Dalí
Elsa Mollien: Adriana
Loris Loddi: Paul
Carlo Valli: John
Riccardo Rossi: F. Scott Fitzgerald
Alessia Amendola: Zelda Fitzgerald
Diane Fleri: Gabrielle
Adriano Giannini: Ernest Hemingway
Paese Francia, USA
Anno 2011
Durata 100 min