29Torino Film Festival. “Combat!” di Robert Altman

di Maddalena Ferrari

vic morrowTFF ci ha regalato quest’anno la retrospettiva di Robert Altman: rivedere i suoi film, oltre ad essere un piacere, è un’occasione per capire quanto i suoi lavori siano non solo lucidamente analitici di una situazione in atto, ma anche premonitori di una temperie culturale, e potremmo dire antropologica, che stiamo vivendo.

La panoramica che ci è stata proposta non si è limitata alla produzione cinematografica: abbiamo potuto assistere alla visione di buona parte dei telefilm, realizzati tra la fine degli anni ’50 e gli inizi dei ’60, in cui Altman si fa le ossa, nella direzione degli attori, nella struttura e nel ritmo narrativi ed ha anche modo di trovare un approccio personale ai temi affrontati ed un linguaggio a tratti originale.

Sono opere appartenenti per lo più a delle serie: Bonanza, Alfred Hitchcock presenta ecc. Combat! è una di queste e comprende episodi sulla seconda guerra mondiale della durata di tre quarti d’ora circa.

A Torino abbiamo visto quattro dei film girati da Altman, secondo il quale erano “i migliori film antimilitaristi dell’epoca”: Cat and the mouse (1962), I swear by Apollo (1962), The Volunter (1963), Survival (1963).

Infatti, nonostante la sigla acusticamente altisonante e visivamente patriottica e, appunto, combattiva, le storie, molto tese da un punto di narrativo, sono sempre problematiche ed attente alle sfumature. Oltre a mostrare gli aspetti meno eroici e più crudi del conflitto ( ragion per cui lo stesso regista racconta di essere stato dopo un po’ “messo alla porta”), Altman presenta i “nemici” tedeschi con le loro contraddizioni e la loro umanità e dà al protagonista principale, il sergente Saunders, interpretato dall’attore Vic Morrow, una caratterizzazione complessa e dubbiosa.

La guerra comporta situazioni assurde ed ambigue: come andare in avanscoperta, trovare informazioni a rischio (per qualcuno “a costo”) della vita, per poi scoprire che il comando ne era già in possesso ( Cat and the Mouse); oppure dover ricorrere alle cure di un medico nazista, che opera coscienziosamente, per paura o umanità? ( I swear by Apollo ); essere un ragazzino francese, la cui famiglia è stata sterminata dai tedeschi, e voler collaborare a tutti i costi con i soldati americani ed infine uccidere, senza averlo riconosciuto, un nemico, che poco prima ti aveva regalato un pezzo di cioccolata, parlando del suo bambino ( The Volunter ); essere prigionieri e, di fronte ad un incendio, venire liberati da un tedesco, prima che quest’ultimo muoia, colpito da una fucilata ( Survival ).


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