“This is England” di Shan Meadows

di Simona Cappellini

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Siamo in una cittadina anonima del Nord England, negli anni ’80 della “Lady di Ferro” Margaret Thatcher. In un momento di post-declino economico gli inglesi rispolverano il vecchio orgoglio imperialistico rivendicando il loro patriottismo su delle isole sperdute vicino all’Argentina, mentre il neo-liberismo che risolleverà le sorti del paese inizia a creare una spaccatura sociale evidente, soprattutto nelle periferie.

Shaun, un dodicenne orgoglioso che ha da poco perso il padre nella guerra per le isole Falkland, viene quotidianamente deriso e umiliato dai compagni di scuola e si sente solo e frustrato. Sulla via di casa si imbatte in un gruppo di skins che anziché rincarare la dose gli offrono amicizia e sostegno, diventando così per Shaun un punto di riferimento, un surrogato di famiglia in cui potersi inserire e gradualmente il piccolo ritrova sicurezza e considerazione, ma soprattutto un’identità in cui riconoscersi.

This is England è un film fresco e crudo di un regista che ha la capacità di sfumare il dramma e la violenza con pennellate di comicità, in perfetto stile British, trovando però un equilibrio perfetto a metà strada tra l’inclemenza di “Trainspotting” e la leggerezza di “Full monty”.

Meadows non ci fornisce il solito ritratto scontato degli skin-head brutali e senza cuore, semplici neo-nazi per vuoto sociale, emarginazione o sfogo della rabbia, ma un’analisi molto più sottile di un gruppo di ragazzi culturalmente orfani, mostrandone non solo il lato violento ma anche quello più fragile (non a caso sceglie di farlo proprio con il più feroce del gruppo, “Combo”, che in un momento di debolezza mostra il suo lato emotivo e la sua sofferenza), senza però mai cadere nella retorica o nella commiserazione.

Il regista non si accontenta quindi di far vedere, ma indaga nelle cause e ci mostra nuovi punti di vista lanciando spunti di riflessione su identità e razzismo, anche se è inevitabile che la trama venga risucchiata dal tunnel della violenza così come inevitabili sono alcuni sviluppi drammatici.

Il giovanissimo Thomas Turgoose è una piccola gemma (così come viene definito il personaggio stesso nel film) di rara bravura e naturalezza. Con la sua espressività perfora il video e sembra sfidare chi è dall’altra parte, non solo dello schermo, ma anche di quella realtà.

Con una mirata scrematura Meadows riesce a non aggiungere niente di superfluo, lasciando i commenti unicamente alla musica (per gran parte di Luigi Einaudi) e al non detto.

Un film ai limiti del “politically correct”, che insinua senza denunciare, fornendo un ritratto importante dell’Inghilterra di ieri per capire meglio quella di oggi, riuscendo a commuovere e divertire al tempo stesso. This is England.

this-is-england.j2THIS IS ENGLAND

Un film di Shane Meadows. Con Thomas Turgoose, Stephen Graham, Jo Hartley, Andrew Shim, Vicky McClure, Joe Gilgun, Rosamund Hanson, Andrew Ellis, Perry Benson, George Newton, Frank Harper. Durata 101 min. – Gran Bretagna 2006.

Mary said,

Dicembre 2, 2011 @ 01:41

sembra interessante, grazie

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